Tutto nasce dalla pubblicazione su Jama di una ricerca dell’Università di Copenaghen sui diversi tipi di contraccettivi e che fa riferimento alla pillola con solo progesterone che sembra aumenti il rischio di utilizzo di antidepressivi. In particolare, a rischio depressione sarebbero le giovani tra i 15 e i 19 anni (23% di possibilità in più rispetto a chi non usa contraccettivi ormonali di avere la necessità di prendere anche degli antidepressivi) perchè il progesterone avrebbe un effetto negativo sull’umore portando ansia e depressione.
“Il rischio di arrivare a utilizzare antidepressivi a causa della pillola è elevato, ma è ben controllato dallo stile di vita.”
Non si tratta del sospetto dovuto a qualche caso clinico, ma ad una analisi molto precisa che ha coinvolto tutte le donne danesi per una media di quasi 7 anni. Tesi opposta: fra le oltre 6mila donne tra i 25 e i 34 anni coinvolte nella ricerca l’assunzione della pillola non è risultata associata a un aumento del rischio di depressione, anzi, le donne che assumevano contraccettivi a base di ormoni hanno riportato meno sintomi della depressione rispetto a quelle che si affidavano ad altri metodi o che non prendevano nessuna precauzione anticoncezionale. Quindi è coerente la conclusione dello studio danese che in effetti non vuole dimostrare che la pillola determina la depressione e pertanto rimane uno dei metodi anticoncezionali più sicuri. I ricercatori stessi sottolineano che manca la dimostrazione del chiaro rapporto causa-effetto e della necessità di ulteriori studi che valutino se la depressione è davvero un potenziale esito avverso dei contraccettivi ormonali. Due tesi completamente opposte, così come le opinione delle varie donne che l’hanno provata.Abbiamo testimonianza di nessun cambiamento e di esperienze da film horror.