Sindrome di Stoccolma:quando ti innamori del tuo carnefice

 

Il soggetto affetto dalla sindrome, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.È stato utilizzato per la prima volta da Conrad Hassel, agente speciale dell’FBI, in seguito ad un famoso episodio accaduto in Svezia tra il 25 ed il 28 agosto del 1973: due rapinatori tennero in ostaggio per 131 ore quattro impiegati (tre donne ed un uomo) nella camera di sicurezza della Sveriges Kreditbank di Stoccolma. Nonostante la loro vita fosse continuamente messa in pericolo, durante il periodo di prigionia, che fu seguito con particolare attenzione dai mezzi di comunicazione, risultò che le vittime temevano più la polizia di quanto non temessero i rapitori, che una delle vittime sviluppò un forte legame sentimentale con uno dei rapitori (che durò anche dopo l’episodio) e che, dopo il rilascio, venne chiesta dai sequestrati la clemenza per i sequestratori e durante il processo alcuni degli ostaggi testimoniarono in loro favore. Situazioni affettive simili a quelle descritte nel caso originario hanno trovato riscontro in numerosi altri episodi di rapimento, suscitando il medesimo clamore. Questa Sindrome può interessare ostaggi e rapitori di ogni età, di ambo i sessi,di ogni nazionalità e senza distinzione di retroterra socio-culturale. Varie sono state le spiegazioni date a questo fenomeno. Alcuni autori ritengono che questo legame derivi dallo stato di dipendenza concreta che si sviluppa fra il rapito ed i suoi rapitori  questi ultimi controllano cibo , aria, acqua e sopravvivenza, elementi essenziali, rinforzi che, da un punto di vista  comportamentale, quando vengono concessi, giustificherebbero la gratitudine e la riconoscenza che gli ostaggi manifestano nei confronti dei loro carcerieri. Altri autori, la maggioranza a dire il vero, affronta invece il fenomeno da un punto di vista più tipicamente psicoanalitico  in generale, si potrebbe affermare che l’io nel tentativo di trovare un equilibrio fra le richieste istintive dell’Es ed una realtà angosciosa, non può far altro che mettere in atto meccanismi difensivi.Visto dall’esterno  sembra quasi impossibile innamorarsi di chi ci fa del male, ma chi si trova coinvolto nella situazione sembra quasi impossibile uscire dal circolo vizioso. Il cervello dell’essere umano ha diverse sfaccettature, sembra impossibile comprenderlo,l’ossessione  é  il cardine principale di tale sindrome.È importante precisare che si sviluppa in modo involontario,la vittima non assume intenzionalmente questo atteggiamento. Piuttosto si sviluppa come un tentativo per sopravvivere a un ambiente e a una relazione minacciosi e controllanti.  Per loro è l’unica soluzione, involontaria come la dissociazione , alla quale la mente ricorre per salvarsi da una situazione atroce, insostenibile. La loro personalità sviluppa le emozioni e i pensieri necessari per far fronte alla situazione e abbassare i rischi emotivi e fisici.