Cosa succede al cervello di chi ha subito violenza?

Fin da piccola mi hanno parlato di libertà,dalla mia famiglia fino a scuola, ove la frase più famosa è” la tua libertà finisce quando comincia quello dell’altro”.
Bella citazione, ma nonostante ciò, e tutti gli sviluppi del mondo moderno, ancora non viene rispettata, facile a dirsi ma difficile da eseguire. Un grande tabù negli ultimi anni,dove la libertà viene privata è lo stupro.Se ne parla ovunque,numerosi sono i dibattiti,ma si agisce molto poco.Dal punto di vista di salute fisica, le conseguenze  di una ragazza  dopo uno stupro sono davvero gravi.In primis,le lesioni extragenitali e genitali, ovvero delle vere è proprie lacerazioni che colpiscono gli organi genitali.Il rischio più  grande è  quello della trasmissione di malattie sessuali:epatite,Hiv,Sifilide e gonorrea.Nei peggiori dei casi la vittima può  scoprire di aspettare un bambino dal suo stupratore.I trattamenti sono molteplici,bisogna  rivolgersi ad un ginecologo,il prima possibile e iniziare la cura dopo aver individuato il problema.Ci vuole  molto tempo, prima di giungere alla guarigione,l’importante è  essere costanti e seguire tutte le indicazioni date del medico. La parentesi  più  drammatica è  quella delle conseguenze psicologiche della vittima, lo stess la può  perseguitare per tutta la vita.Burgess e Holstrom già  nel 1974,effettuarono una ricerca con il nome:SINDROME DA TRAUMA STUPRO. Le fasi sono due:in una prima parte disorganizzazione acuta nella seconda stress e depressione.Tutte le vittime nella prima fase sono sotto shock,ci vogliono mesi per realizzare l’accaduto. Successivamente la paziente prova un sentimento di paura e angoscia,pensieri suicidi,insonnia, problemi relazionali e tanta rabbia.Si ha paura degli  spazi chiusi,aperti e si hanno enormi difficoltà sessuali.                                                     Come si guarisce definitivamente?              Quando la vittima non ha piu flashback negativi, ha superato le sue paure e ha espresso  tutta la sua rabbia contro  l’aggressore.