La vitamina D, è senza dubbio un ormone fondamentale per la salute e forse anche uno dei più facili da reperire tra gli alimenti che possiamo mangiare. Un gruppo d’esperti dell’Associazione medici endocrinologi ha però fatto sapere che, nonostante in estate si trascorra molto più tempo al Sole e quindi si fa la scorta di vitamina D, ad oggi ben il 50% degli italiani over 60, durante l’inverno soffre di carenza di questa vitamina.
Infatti durante la stagione estiva, il nostro corpo esposto ai raggi del sole, produce automaticamente questo ormone e, le quantità in eccesso, vengono immagazzinate dal nostro organismo, per poi rilasciarlo durante l’inverno. A volte però, anzi molto più spesso di quanto ci si aspetti, la riserva creata in estate finisce e quindi dobbiamo ricorrere ad integrare la vitamina D attraverso l’alimentazione.
Ma quali sono i cibi che contengono la Vitamina D?
Come prima cosa bisogna specificare qual è il fabbisogno giornaliero del nostro corpo di Vitamina D; ovvero 800 unità internazionali (UI), che sale a 1000 se si è Over 50.
L’alimento che contiene più vitamina D ed è anche facilissimo da trovare sono senza dubbio le uova. Esser contengono ben 5 milligrammi ogni 100 grammi, in particolare all’ interno del tuorlo che è anche ricco di grassi e minerali.
Subito dopo le uova, facendo sempre un rapporto tra presenza di Vitamina D e facilità nel reperirli, ci sono i funghi. Essi contengono invece 3 milligrammi ogni 100 grammi e, come spesso accade per ogni prodotto alimentare, è preferibili mangiare quelli freschi rispetto a quelli congelati perché andranno ad avere una quantità di vitamine dieci volte superiore.
Il pesce poi, è un alimento ricco della Vitamina D. In particolare parliamo di salmone, sgombro, sardine, aringhe; anche in questo caso, è da prediligere il pesce fresco a quello congelato. Questi pesci, oltre a contenere grande quantità della vitamina in questione, contengono anche grandi quantità di Omega3, molecola fondamentale per il nostro apparato cardiovascolare. Da considerare sono anche i gamberi ma in quantità ridotte poiché, contengono sì buone dosi di vitamina D, ma anche di colesterolo cattivo.
Ultimo alimento della lista è sicuramente l’olio di fegato di merluzzo. Esso contiene ben 210 milligrammi di vitamina D per ogni 100 grammi ma, è usato pochissimo in quanto il suo sapore non è di certo dei migliori. Anzi, forse è uno dei peggiori come sapore.
Quali sono i rischi per chi ha carenza di Vitamina D?
Come detto prima soprattutto superata la soglia dei 50 anni, il rischio che le riserve naturali del nostro corpo, sommate all’alimentazione, non bastino in inverno aumenta moltissimo.
La vitamina D infatti, se presente sempre nel nostro sangue nelle giuste proporzioni, protegge il nostro corpo dal tumore più comune in Italia, quello del colon-retto, come affermato da un studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. Infatti secondo questo studio, persone con quantità nella norma di Vitamina D avranno il 70% in meno di probabilità di contrarre questo tumore.
Altro rischio che si corre a soffrire di scarsità di questa vitamina, è quello di ammalarsi o anche contrarre infezioni molto spesso e sempre in forme più acute. E’ stato testato infatti che, un soggetto che ha carenza di Vitamina D, si ammala in media il 30% delle volte in più e, tutte le patologie, si mostrano in maniera più acuta e si impiegano circa 3 giorni in più per debellarla.
Inoltre, la carenza può portare a dolori costanti e fastidiosi alla schiena con conseguente lombalgia o ad altri dolori ossei costanti e difficili da curare.
Infine, altre conseguenze potrebbero essere un senso perenne di stanchezza che con il tempo può trasformarsi in una più seria e pericolosa depressione.
Vitamina D: quanta assumerne quotidianamente?
Dopo tutti questi discorsi chiaramente dobbiamo anche andare a capire quanta Vitamina D assumere durante la giornata. Secondo, infatti, quello che viene detto e sottolineato dagli esperti bisognerebbe arrivare fino ad una dose di 0,4-0,8 grammi al giorno di vitamina D3, ovvero la forma di vitamina D più utile all’assorbimento di calcio nelle ossa.