Durante un sit-in prima dell’udienza in aula Isabella Martello, sorella della vittima esordiva cosi: “perché questo è un omicidio”, ma risaliamo ai fatti. Era il 2017 quando fu rinvenuto il cadavere di Anna Carlini, trentatreenne pescarese con patologie legate alla sfera psichica. Il corpo fu ritrovato sotto il tunnel della stazione ferroviaria di Pescara ed i capi d’accusa per i due imputati sono stati: violenza sessuale per Nelu Ciuraru e omissione di soccorso per il suo complice Robert Cioragariu
entrambi rumeni. L’Avvocato Carlo Corradi
costituitosi parte civile e difensore dei familiari della vittima all’interno del processo, ha avanzato richiesta al pm Rosangela Di Stefano che però in questa fase processuale,
non ha concesso la riqualificazione di uno dei due capi d imputazione: da omissione di soccorso a omicidio volontario. Tesi questa rigettata anche dal Collegio presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine poiché in questa fase processuale non
emergono gli elementi idonei per poter valutare una diversa condotta del reato.
Un altra richiesta dell’ Avvocato Corradi è stata quella di avanzare una nuova perizia per mettere in risalto la responsabilità dei due uomini,e qui il
Collegio si riserverà la decisione al termine della fase istruttoria. La prossima udienza sarebbe fissata per il 23 Aprile sia per l esame degli imputati che dei testimoni citati dai pm e dalle parti civili
Siamo certi che anche prima della prossima udienza, il Coordinamento Codice Rosso e tutti i sostenitori di Anna Carlini, insieme ai parenti di altre vittime di femminicidio, saranno ancora li affinché cambi il capo di imputazione.
Comune e Regione: entrambi costituitesi parte civile.