Cyberbullismo, problema social in aumento?

Si parla moltissimo di cyberbullismo, ma sappiamo cos’è?

Il cyberbullismo è una forma di bullismo che avviene attraverso strumenti telematici, e tramite internet.

Il cyberbullo utilizza questi strumenti tecnologici per compiere atti di prepotenza verso i più deboli: invia messaggi offensivi o intimidatori, crea gruppi sui vari social (facebook, whatsapp e gli altri diffusi) in cui offende, deride o sbeffeggia la vittima attraverso video o immagini offensive e lesive.

Inoltre, vengono pubblicati anche video denigranti verso chi riceve il cyberbullismo.

Azioni denigranti, senza uno scopo, o una motivazione valida. Umiliare, denigrare o offendere una qualsiasi persona tramite qualsiasi tipo di social, è finalmente considerato anche un reato.

C’è però, una sostanziale differenza tra il bullo ”tradizionale” e il cyberbullo.

Il bullo ”tradizionale” ha contatto diretto con la vittima, fenomeno che accade spesso nelle scuole.

Il cyberbullo invece non ha contatti diretti con la vittima, solo tramite social.

Il cyberbullo preserva delle molestie che si verificano in rete, quindi online, al fine di spaventare, o intimorire la vittima.

Questo fenomeno continua a crescere, anche grazie ai mille sviluppi di internet e dei vari social network.

Il 18 maggio del 2017 il Parlamento italiano, riconosce la legge contro il cyberbullismo ”Disposizioni a tutela dei minori  per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Legge che prevede misure cautelari di carattere educativo.

La legge pone al centro il ruolo dell’istituzione scolastica nella prevenzione e nella gestione del fenomeno e ogni istituto scolastico dovrà provvedere ad individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo.

Vari poi sono i tipi di bullismo online, si dividono per categorie, come ad esempio messaggistica volgare, messaggi minatori, fotografie inappropriate ecc.

Per quanto riguarda poi, il cyberbullo, compiuti i 14 anni di età, scatta la capacità di intendere e di volere, quindi la misura cautelare, sarà un pò più rigida.

Molti sono stati i casi di adolescenti fragili, vittima di bullismo, o cyberbullismo, si sono tolti la vita. Fatti del genere vanno sempre e comunque denunciati.

Bisogna fare un buon uso di internet, forse anche educativo. E questo purtroppo, è una cosa che la generazione d’oggi, non riesce a fare nel modo corretto.