Le pere sono frutti certamente ricchi di benefici, che apportano all’organismo un buon contenuto di minerali, vitamine e tanta acqua, aiutando l’intestino a svolgere al meglio le sue funzioni. Ma il contenuto di zucchero di una pera può essere in qualche modo problematico? Le pere fanno alzare la glicemia? Attenzione, ecco la verità su questo argomento.
I benefici delle pere
Le pere sono ricche di minerali come calcio e boro, sostanze particolarmente utili ad abbassare il colesterolo, a ridurre la demineralizzazione e a contrastare alcune patologie degenerative della struttura scheletrica come l’osteoporosi.
Le pere ci aiutano a mantenere in salute il cervello, migliorano la prontezza di riflessi e la memoria. Questo frutto ha un’enorme ricchezza di fibre, particolarmente concentrate nella buccia. Mangiare una pera senza sbucciarla ci apporta molti vantaggi, anche quello anticolesterolemico. Nella buccia della pera vi è inoltre la presenza della pectina, una fibra solubile protettiva dell’intestino che favorisce l’evacuazione del colesterolo nelle feci.
Le pere contengono vitamine B1 e B2, che favoriscono il recupero delle forze, della vitalità e dell’energia nell’organismo mentre la vitamina A aiuta a contrastare l’invecchiamento della pelle e protegge gli occhi.
Gli zuccheri delle pere hanno poi una funzione importante: il glucosio aiuta la temperatura corporea a rimanere costante, il sorbitolo favorisce la digestione e previene, in maniera inaspettata, le carie dentali. Per quanto riguarda il contenuto di zuccheri, che definisce il cosiddetto carico glicemico, quello delle pere è medio-alto. Ma cosa significa? Le pere fanno alzare la glicemia? Scopriamolo nel dettaglio.
Pere e glicemia
Le pere fanno alzare la glicemia? Come abbiamo detto, le pere hanno un carico glicemico medio-alto ma questo non significa altro che vanno consumate con moderazione, non devono essere quindi guardate con sospetto per la salute. Mangiare pere non consiste infatti un pericolo per l’innalzamento glicemico se si osservano, però, determinate regole in merito alle porzioni.
Le pere possono essere mangiate da chi ha problemi glicemici e soffre di patologie come il diabete ma tenendo conto dei grammi della porzione di frutta permessa durante il pasto, che non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati.
La grandezza della porzione di frutta varia in base al quantitativo di carboidrati presenti nell’alimento. Questa porzione sarà maggiore in caso di frutta a basso indice glicemico e minore in caso di frutta che contiene più zuccheri. Ben vengano le fibre: più sono presenti nei frutti, minore è il picco glicemico che viene raggiunto successivamente alla digestione.
Nelle pere, la ricchezza di fibre riesce a bilanciare il contenuto di zuccheri per cui, pur essendo questo frutto, ripetiamo, un alimento a contenuto glicemico medio-alto, la sua assunzione moderata non interferisce alterando i livelli di glucosio nel sangue. Le pere non consistono dunque in un pericolo per alzare la glicemia. Vi è poi l’azione particolare di uno degli zuccheri presenti nella pera, il levulosio. Questo aiuta a ridurre l’iperglicemia eliminando gli eccessi glicemici nel sangue.