I cavoli sono ortaggi comuni nei nostri orti. Sono nutrienti, si possono utilizzare per preparare piatti salutari come primi o contorni, apportano tanti vantaggi al nostro organismo. Ma tra questi benefici c’è anche quello dell’elevato contenuto di acqua? Per dirla meglio, i cavoli sono diuretici? Ecco la risposta dell’esperto in materia.
Le proprietà dei cavoli
I cavoli sono ricchi di vitamina C e acido folico, che aiutano il potenziamento delle difese immunitarie dell’organismo rendendolo capace di contrastare al meglio gli attacchi di batteri e virus tipici delle malattie influenzali della stagione invernale.
I cavoli sono poi ricchi di minerali come il potassio, di fibre e contengono tiossazolidoni e sulforafano, che proteggono l’intestino dalla comparsa di patologie tumorali. I cavoli hanno poi proprietà antinfiammatorie e sono utili in caso di anemia, di cistiti, e di ulcere gastriche.
Il cavolo contiene inoltre allicina, sostanza che riduce i livelli di colesterolo e il rischio di ictus, e colina, alleata della salute e dello sviluppo del cervello. Mangiare cavoli ad esempio durante la gravidanza, assicura benefici allo sviluppo cerebrale del feto.
I cavoli sono anche alimenti decisamente sazianti, riducono il senso di fame per cui si rivelano molti utili quando inseriti all’interno di un regime alimentare ipocalorico. Ma i cavoli sono diuretici?
I cavoli sono diuretici?
I cavoli sono diuretici? La risposta è sì. I cavoli hanno un altissimo contenuto di acqua, pari a 92,20 grammi. Il poco sodio e il moderato contenuto di potassio aggiungono poi all’acqua le loro proprietà ad effetto diuretico, favorendo lo smaltimento dei liquidi andati ad accumularsi nei tessuti corporei. Ciò si rivela benefico per lo scioglimento del grasso corporeo che si accumula sui fianchi e sulle cosce in formazione cellulitica.
Una corretta diuresi è importante anche per chi soffre di pressione alta: mangiare cavoli regola la pressione, aumentando al contempo la produzione di urina dell’organismo.
Il cavolo ha anche proprietà depurative, svolge un’importante azione detossificante per l’organismo che, con la diuresi, elimina le tossine e le scorie come l’urea e l’acido urico.
Cavoli: controindicazioni
Il consumo di cavoli può presentare determinate controindicazioni? Diciamo che, chi soffre di ipotiroidismo, deve limitarne le quantità in caso di consumo dell’alimento crudo. Questo perché il cavolo non cotto presenta proprietà che riducono la disponibilità di iodio nell’organismo.
Certamente, per godere appieno del contenuto nutritivo del cavolo di vitamine e di sali minerali e del suo quantitativo di acqua benefico per la diuresi, l’ortaggio dovrebbe essere mangiato crudo. Questo però ci porta ad assumere anche tante altre sostanze anti-nutrizionali.
Mangiare un cavolo crudo, senza dubbio, ci fornisce un buon apporto di acqua e vitamine ma ci porta anche a ingerire molecole chelanti, che purtroppo hanno la caratteristica di legare i sali minerali e di ridurne l’assorbimento.
La cottura del cavolo in questo caso è l’espediente migliore. Il calore tende a rompere le pareti delle cellule vegetali, rende il cavolo maggiormente digeribile, aumenta la concentrazione di proteine e carboidrati, elimina le sostanze che interferiscono con il metabolismo dello iodio.