Lo zucchero di canna è l’alternativa più comune che conosciamo a quello bianco, molto gradevole e dal caratteristico colore marrone. Ma lo zucchero di canna fa male? La risposta dell’esperto.
Le alternative allo zucchero bianco
Il consumo eccessivo di zuccheri semplici può provocare danni alla salute. Questa consapevolezza ha spinto da tempo i consumatori nei confronti di una scelta alternativa allo zucchero bianco come dolcificante alimentare.
Miele, sciroppo d’agave, zucchero di canna, sono tra le maggiori proposte. A proposito dell’ultimo citato, lo zucchero di canna, vengono però da porsi alcune domande in merito alla sua sicurezza come alimento. Lo zucchero di canna fa male?
Lo zucchero di canna: cos’è
Lo zucchero di canna non è altro che il saccarosio ottenuto dalla lavorazione della canna da zucchero per sfibramento del suo fusto. La tipica colorazione scura dello zucchero di canna è dovuta alla presenza di sali minerali come il calcio, il ferro e il magnesio insieme a vitamine del gruppo B e PP.
Esistono due tipologie di zucchero di canna: quello grezzo e quello integrale. Lo zucchero di canna grezzo subisce un processo di raffinazione analogo a quello dello zucchero bianco, lavorazione invece assente nello zucchero di canna integrale.
Lo zucchero di canna fa male?
Lo zucchero di canna fa male? La risposta dell’esperto puntualizza sul fatto che, dal punto di vista nutrizionale, non sono presenti differenze significative tra lo zucchero di canna e quello bianco. Vi è infatti una minima differenza calorica per cui 100 grammi di zucchero di canna contengono 360 calorie a differenza delle 390 dello zucchero bianco.
In quanto entrambi zuccheri semplici, lo zucchero di canna e quello bianco sono una fonte veloce di energia, utile solo quando sia necessario accumularne in maniera immediata, ad esempio per contrastare un calo pressorio. Ma lo zucchero di canna fa male? Lo zucchero di canna, se assunto in quantità elevate, può essere pericoloso per la salute come quello bianco e far incorrere l’organismo in picchi glicemici. Non si può quindi dire che lo zucchero di canna fa male ma è sconsigliato assumerlo in caso di diabete e di iperglicemia.
Se non vogliamo rinunciare al gusto dolce in cucina, meglio utilizzare dolcificanti naturali come la stevia o il miele.
Come scegliere lo zucchero di canna
Se proprio non volete rinunciare allo zucchero di canna, cercate almeno di sceglierlo con cura. Cercate di preferire la vostra scelta nei confronti di uno zucchero di canna integrale, con i granelli abbastanza grossi, molto scuri e di forma variabile, umidi e che si sciolgono lentamente negli alimenti.
Un prodotto ad hoc avrà sull’etichetta esclusivamente la dicitura “zucchero di canna integrale”. Se notate la sigla E150, vuol dire che allo zucchero è stato aggiunto chimicamente un colorante, per cui potrebbe trattarsi di zucchero bianco colorato. Fate poi attenzione all’integrità della confezione del prodotto, che deve essere senza grumi e dal colorito uniforme. Lasciate perdere confezioni rovinate con all’interno dello zucchero di canna in colorazioni differenti. Ricordate poi di conservare lo zucchero di canna in un ambiente fresco e asciutto.