Mangiare pasta scotta fa male? Alzi la mano chi non si è mai fatto questa domanda! Tutti, almeno una volta, abbiamo ripetuto queste parole in testa. Il motivo è presto chiarito e riguarda la popolarità della pasta, simbolo della dieta mediterranea nel mondo. Vediamo assieme, nelle prossime righe, cosa succede al corpo quando la si mangia scotta.
Pasta scotta: gli effetti sul corpo
Mangiare pasta scotta non è il massimo per la salute. Come mai? Per il semplice fatto che, esagerando con i tempi di cottura, il risultato è davvero molto pesante e, di riflesso, difficile da digerire.
Da non dimenticare è anche un altro aspetto: la pasta scotta, rispetto a quella cotta al dente, ha un indice glicemico molto più alto, il che non è il massimo per chi ha intenzione di prendersi cura al meglio della propria forma fisica.
Per spiegare come mai la pasta al dente ha un indice glicemico più basso rispetto a quella scotta, è bene chiamare in causa l’umido che, nel caso della pasta cotta poco, la digestione dell’amido è più lenta. Il risultato è un assorbimento più lento del glucosio, con conseguenze meno ‘traumatiche’ sulla glicemia.
I vantaggi di una pasta con indice glicemico più basso sono molto importanti. Consumarla, infatti, permette di prevenire i picchi glicemici e, di conseguenza, di minimizzare il rischio di attacchi di fame durante la giornata.
Se si cuoce al dente e se si moderano le quantità, la pasta può essere inserita senza problemi nell’ambito di una dieta dimagrante (l’optimum sarebbe focalizzarsi sulla pasta integrale, caratterizzata da un maggior contenuto di fibre, il che rappresenta un indiscusso pro per l’attività intestinale e per il controllo dell’assorbimento di zuccheri e colesterolo alimentare). Ovviamente non bisogna esagerare. Anche la pasta cotta poco, infatti, non è il massimo per quanto riguarda la digestione.
Consigli per cuocere al meglio la pasta
Se si ha intenzione di gustare una pasta davvero speciale, bisogna tenere in conto alcuni piccoli trucchi. Tra questi, rientra il fatto di cuocerla in tanta acqua. Inoltre, ogni tanto è bene girarla. Da non trascurare è il fatto che, se si è abituati alla pasta scotta, per consumarla al dente si può procedere per gradi, cuocendola sempre meno ogni giorno.
Concludiamo facendo presente che, per attenuare ulteriormente gli effetti dei carboidrati, è bene consumare la pasta associandola a proteine – p.e. con i legumi – e a vitamine e fibre, il che significa aggiungere delle verdure.