Il basilico è davvero cancerogeno? La spiegazione degli esperti

Il basilico, una delle piante aromatiche più famose in assoluto, è associato a diversi luoghi comuni. Tra questi, rientra la situazione di chi si chiede se il basilico è davvero cancerogeno. Nelle prossime righe, vediamo assieme la risposta a questa domanda.

Basilico cancerogeno: alla radice di un luogo comune

Come mai si associa l’immagine del basilico a un alimento potenzialmente cancerogeno? Per rispondere a questa domanda bisogna tornare indietro al 1999, anno in cui, presso il Centro di Biotecnologie di Genova, è stato condotto uno studio finalizzato a scoprire i segreti dietro alla bontà del pesto alla genovese.

In questa occasione, è stato scoperto che, nel basilico, è presente una quantità di metileugenolo 600 volte superiore rispetto ai limiti considerati sicuri. La sostanza in questione, due anni dopo lo studio, è stata finita al centro dell’attenzione del Comitato Scientifico della Commissione Europea e dichiarata tossica.

Anche in uno studio successivo è stato confermato il suo potenziale cancerogeno. A tal proposito, è bene aprire una parentesi e dire innanzitutto che i risultati sono stati ottenuti su modelli animali, quindi su esemplari con una biologia molto diversa rispetto a quella dell’uomo.

Inoltre, gli esperti si sono basati su dosaggi centinaia di volte superiori rispetto a quelle tollerate dall’essere umano. A questo punto, è naturale chiedersi se sia o meno il caso di preoccuparsi per la propria salute quando si mangia il basilico in preparazioni come il pesto o aggiungendolo alla caprese, altro simbolo dell’italianità a tavola.

Gli esperti raccomandano di stare tranquilli e per diversi motivi. Innanzitutto, è bene distinguere tra le singole molecole e il fitocomplesso. Un esempio che è possibile chiamare in causa per capire meglio quanto appena ricordato riguarda il caffè.

La bevanda più bevuta al mondo si contraddistingue per proprietà protettive riguardanti il fegato. Attenzione: si tratta di un beneficio riguardante la bevanda nel suo complesso e nessuna delle sue singole molecole.

Un altro aspetto sul quale vale la pena soffermarsi riguarda il fatto che, dati alla mano, il metileugenolo presente nel basilico è potenzialmente cancerogeno in dosi di gran lunga maggiori rispetto a quelle che possiamo assumere con un piatto di pasta al pesto, gustando una caprese o guarnendo una deliziosa pasta al pomodoro.

In caso di preparazioni come il pesto, gli esperti raccomandano di mettere in primo piano la moderazione. Con 500 calorie circa all’etto, il simbolo della gastronomia ligure non è il massimo per chi vuole dimagrire.