Bere camomilla prima di andare a dormire: ecco cosa succede al nostro corpo

La camomilla è una di quelle bevande che consumiamo fin da neonati sia per conciliare il sonno ma anche per alleviare i dolori addominali dovuti alle classiche coliche tipiche di quell’età.

Anche da adulti, la camomilla la assumiamo praticamente con lo stesso scopo quello di rilassarci e per questo, solitamente, chi si prepara una tazza di camomilla lo fa prima di andare a dormire. Si dice infatti che l’ora perfetta per consumare questa bevanda sia dopo cena o, comunque, prima di andare a letto. 

Come mai la camomilla è capace di stimolare il sonno?

La camomilla è una pianta molto diffusa, cresce spontaneamente in tutta Italia e viene coltivata da un tempo immemore. Un volta raccolta ed essiccata, della camomilla vengono utilizzati solo i fiori o meglio, le infiorescenze.

L’azione rilassante e leggermente sedativa per cui è tanto nota la camomilla dipende dalla presenza dell’apigenina, una sostanza che si lega direttamente agli stessi recettori ai quali si legano le benzodiazepine ovvero quella categoria di psicofarmaci utilizzati per curare l’ansia e l’insonnia.

Ma per sfruttare al meglio l’apigenina è utile preparare la camomilla seguendo delle vere e proprie regole d’oro. Infatti, in base a come viene preparata la camomilla potrà dare un risultato piuttosto che un altro.

Come preparare una camomilla per dormire

Molti di voi, adesso, si staranno chiedendo cosa ci voglia a  far bollire l’acqua e mettere in infusione la bustina di camomilla. Ecco, c’è da dire che questo non basta.

La camomilla, come molti altri rimedi naturali, possiede proprietà curative specifiche ed è necessario sapere come usarle.

Per prima cosa, l’acqua per l’infusione dev’essere portata ad ebollizione. Quando l’acqua bolle non va versata direttamente sulla camomilla (sfusa o in bustina) ma bisogna fare il contrario. Prima si mette l’acqua e poi si immerge la camomilla.

L’aspetto più importante riguarda i tempi di infusione. La camomilla utilizzata per dormire non deve superare i 2/3 minuti di infusione! C’è un motivo preciso dietro questa indicazione, infatti, dopo questo arco di tempo, la camomilla inizia a rilasciare un eccesso di sostanze che producono un effetto contrario a quello sperato, ovvero un effetto eccitante! Dunque, ricordate bene: i tempi di infusione sono la chiave per preparare una camomilla che funzioni, che ci permetta di dormire sereni e fare sogni tranquilli.

Come scegliere una buona camomilla per dormire

Le parti con maggior principio attivo, cioè con maggiore quantità di apigenina, sono i fiori, quindi una buona camomilla, deve essere composta soprattutto dai fiori. In condizioni ottimali si dovrebbero vedere i piccoli fiorellini che costituiscono l’infiorescenza. Inoltre è meglio scegliere camomilla sfusa e non in bustina. Diciamo questo perché nella camomilla in bustina non è sempre garantito trovare le parti migliori della pianta in alta concentrazione, mentre sfusa è possibile verificare la qualità della materia prima.

Riepilogando: Immergere la camomilla in acqua bollente, mescolare e lasciarla riposare per circa 2/3 minuti, togliere l’infuso dalla tazza e bere la bevanda ancora calda.

Come dolcificante possiamo utilizzare un cucchiaino di miele o di zucchero di canna integrale.

Se vogliamo utilizzare la camomilla non come blando sedativo ma come tisana per lo stomaco, possiamo aggiungere una fetta di limone per favorire la digestione.

Nota bene: la dose massima che si può consumare è di circa tre tazze al giorno. L’assunzione di quantità eccessive di infuso può scatenare il cosiddetto “effetto paradosso”, con comparsa di agitazione e irritabilità.