Valerio Lundini, che spavento: “Sono stato truffato!”

Valerio Lundini, noto comico italiano che lavora anche per Rai 2 è stato purtroppo protagonista di una spiacevole vicenda. L’attore infatti, qualche tempo fa, ha dovuto esporre una denuncia per la cosiddetta truffa dello specchietto. A raccontare il tutto è il Corriere della Sera che sottolinea anche che lo stesso Lundini ha dovuto pagare, sotto minaccia, ben 200 euro.

Ma veniamo ai fatti e capiamo nello specifico cosa è successo a Valerio Lundini che si è visto avvicinare, all’improvviso, da una persona che non conosceva. Lui si trovava nella sua macchina e chi aveva davanti sottolineava che avesse rovinato la sua. “O mi dai i soldi o ti lascio senza telefonino, senza computer e senza la tua Suzuki!”. Queste sono state le parole dell’impostore che si era posto davanti a Valerio Lundini in questa truffa che lo ha visto coinvolto.

Il comico è arrivato anche all’interno di un’aula di tribunale, a Roma, per poter denunciare l’accaduto e risolvere la situazione. E’ stato infatti vittima di una delle truffe ormai molto famose: la truffa dello specchietto. Ad essere accusato del reato è stato un esponente del clan nomade Bevilacqua, un gruppo di malviventi che è molto noto a Roma per queste ed altre sgradevoli vicende. Valerio Lundini ha riconosciuto in fotografia il truffatore e lo ha immediatamente denunciato alle Forze dell’ordine.

La storia della truffa

Secondo quanto ha raccontato lo stesso Lundini, M. B. lo avrebbe affiancato mentre batteva sul vetro della sua macchina e con fare minaccioso gli ha detto che aveva rotto uno specchietto. In questa situazione si sono trovati veramente tantissimi cittadini della Capitale, ma è un problema che pervasa ormai in tutta Italia. Le strade isolate sono spesso teatro di questa tipologia di truffa che vede, purtroppo, molte persone costrette a sborsare soldi inutilmente. “Mi ha costretto ad andare in Banca a prelevare e gli ho dato tutti i soldi che avevo: 200 euro. Poi dopo averlo allontanato sono andato immediatamente a denunciarlo”.