A lungo l’unico alimento “dolce” commestibile per l’uomo presente in natura, il miele, sostanza ottenuta dai fiori attraverso il laborioso lavoro delle api, ha costituito da sempre non solo un eccellente dolcificante, ma ha trovato applicazione anche al di fuori del contesto alimentare. Gli egizi lo consideravano cibo degli dei e tantissime altre popolazioni ne facevano largo uso anche nella medicina oltre che come sostanza energetica per l’organismo.
Sostanza preziosa
Dopo essere stato parzialmente sostituito dallo zucchero prodotto sopratutto a livello industriale, più economico il miele ha nuovamente trovato il proprio importante spazio all’interno delle diete, a causa delle eccellenti proprietà nutritive, oltre ad una grande versatilità, sopratutto nelle diete naturali dove spesso viene preferito come sostituto dello zucchero.
Nelle tombe egizie questa alcuni boccali contenenti miele sono stati trovati pressochè intatti dopo millenni, e questo ha alimentato il “mito” di un cibo che non scade mai, ma quanto c’è di vero?
Attenzione a mangiare miele scaduto, ecco cosa succede
Quello che consumiamo oggi è spesso leggermente differente da quello prodotto e così apprezzato dagli antichi ma la nomea di cibo “eterno” non è così errata, visto che sostanzialmente il miele non fa mai “male” anche se consumato a distanza di molti anni, anche se quello prodotto industrialmente presenta una data di scadenza, solitamente collocata temporalmente dopo 18 o 24 mesi dalla produzione.
Dopo questo lasso di tempo, il miele può diventare più scuro e perdere gradualmente le alcune delle proprietà nutritive come quelle antibiotiche e antinfettive per l’organismo ma resta comunque commestibile al 100 %, a patto che sia stato mantenuto chiuso ermeticamente e conservato in un luogo abbastanza fresco ed asciutto.
Gli antichi lo utilizzavano anche come medicina e anche oggi il miele anche a distanza di anni può essere facilmente “riciclato” per la bellezza del corpo, ad esempio come maschera per capelli o per il viso.
