La sindrome del colon irritabile è una vera patologia anche molto diffusa. Per molte persone è solo un fastidio temporaneo o si ha quando si mangiano alcune cose, invece per altri è una patologia, ma ci sono degli alimenti veramente pesanti e nocivi per chi ha questo problema, scopriamo quali.
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La Sindrome è definita come un disturbo funzionale dell’apparato digerente associato a problemi di defecazione, gonfiore e dolori addominali.
In base alla densità delle feci ci sono diverse varianti:
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Con stipsi: difficoltà ad evacuare o assenza di stimolo
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Con diarrea: evacuazione con feci liquide
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Misto: si alternano periodi di costipazione a feci liquide
Altri sintomi sono meteorismo, nausea o borborigmi. Inoltre, capita che si abbia mal di testa in caso di stipsi, pressione bassa, vertigini in caso di diarrea in seguito alla perdita di liquidi.
L’intestino irritabile è purtroppo una condizione cronica di cui, non ci si libera facilmente, si possono solo attenuare sintomi con delle cure. Questo disturbo interessa ben l’11% della popolazione mondiale ed è più diffuso maggiormente tra le donne.
Gli alimenti da evitare in caso di colon irritabile
È comunque possibile individuare un elenco di alimenti a rischio che possono peggiorare la situazione:
- latte, latticini
- gelati
- marmellata;
- frutta (pesche, pere, prugne, uva);
- verdura (cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli);
- legumi e patate;
- spezie, dadi, alimenti concentrati;
- caffè, tè;
- Coca Cola, bevande gassate;
- cibo in scatola;
- carne conservata.
Ci sono alcuni accorgimenti semplici che si possono seguire per evitare che questa sindrome possa creare ulteriori danni al tenore di vita della persona:
- Tenere un diario alimentare: importante capire quanto e quando si assumono determinati alimenti che possono irritare maggiormente il colon e capire cosa succede dopo.
- mangiare lentamente: masticare bene aiuta la digestione anche dei cibi più pesanti
- consumare pasti leggeri e frequenti: consigliato mangiare almeno 5 volte al giorno con 3 pasti principali e due spuntini
- per evidenziare gli alimenti che fanno male è opportuno fare diete dove si escludono o si inseriscono determinati alimenti.
- aumentare/ridurre l’apporto di fibre in base a come ci si sente
- ridurre l’apporto di lattosio e cibi grassi
- Evitare gli alimenti che provocano gas
Le cause della sindrome
Tra i fattori alla base troviamo:
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Ereditarietà: almeno un terzo di persone che ne soffrono hanno un parente che ne soffre.
- Alterata motilità intestinale: Il passaggio del cibo lungo il tratto gastrointestinale è favorito dalle contrazioni coordinate della muscolatura liscia, chi ha questa sindrome presenta una ridotta o una aumentata motilità dei muscoli dell’intestino, che provoca delle variazioni nel transito delle feci e nei dolori.
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Composizione del microbiota intestinale: il microbiota intestinale di un adulto è composto da più di 100 trilioni di microorganismi, chi presenta questa sindrome ha meno batteri buoni e più batteri nocivi.
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Stress psicologico: sempre più studi suggeriscono che lo stress psicologico intacca l’intestino. A sua volta, i sintomi di gonfiore e dolore addominale possono influire maggiormente sull’umore di chi ha questi problemi, provocando un ulteriore stress e ansia sociale.