L’aloe vera è indiscutibilmente una delle piante più chiacchieratee ed utilizzate degli ultimi anni, in quanto la sua applicazione dopo essere stata considerata inizialmente una pianta “esotica”, viene oggi spesso considerata benefica in tantissimi ambiti, a partire da quello cosmetico fino a quello prettamente erboristico. Per molti l’aloe vera costituisce una “manna dal cielo”, mentre per altri rappresenta qualcosa di non così eccezionale, anche perchè molte proprietà non sono state confermate da studi scientifici in modo omogeneo.
Pianta trend
Del resto come sono in molti a “spingere” per un suo utilizzo diffuso, altri tendono ad essere scettici oppure negativi. Ma cos’è l’aloe vera? Fa parte di una tipologia di pianta succulenta tipica dei climi aridi e secchi (è infatti nativa della penisola arabica) che può essere alta anche circa un metro, che riesce a “trattenere” grandi quantitativi di acqua nelle proprie foglie, proprio per sopravvere in condizioni avverse. Il contenuto delle foglie è ovviamente quello più interessante, dato che contiene oltre 70 sostanze come vitamine, acidi organici e glucosio, ma sopratutto acqua nella quasi totalità (oltre il 97 %). Ma può avere effetti infiammatori?
Attenzione all’olio di aloe vera: “È infiammatorio!”
In Italia, così come nel resto dei paesi dell’Unione Europea, il “consumo alimentare” dei prodotti basati su questa pianta è limitato sopratutto perchè gli studi non hanno evidenziato reali benefici dal punto di vista scientifico e non hanno d’altro canto riscontrato conferme su una “non nocività” dello stesso. L’olio di aloe vera di fatto non risulta essere costituito nella maggior parte dei casi da un apporto sufficiente di aloe vera in senso stretto: alcune tipologie hanno effettivamente fatto riscontrare effetti collaterali che possono portare all’arrossamento della pelle e ad altre reazioni non esattamente gradevoli. Questo anche perchè, nonostante gli slogan, molti prodotti che sono descritti come basati su questa pianta in realtà hanno sono il “sentore” della stessa.