Glifosato trovato in queste marche di pasta: attenzione non li comprate

Uno studio condotto dall’associazione GranoSalus evidenzia la presenza di residui di glifosato nella pasta di alcuni noti brand italiani. Pur non risultando superiore ai limiti di legge, la presenza di questa sostanza può indurre a sospettare che vi sia una miscelazione tra grani nazionali e grani esteri dove il trattamento con quest’erbicida è consentito e residuale per accelerarne l’essiccazione. Ma cosa comporta la presenza di glifosato nei prodotti alimentari? È davvero pericoloso per la nostra salute? Scopriamo insieme in questo articolo.

Vediamo intanto di cosa si tratta. Il glifosato è l’erbicida sistemico più diffuso a livello mondiale, brevettato nel 1974 e presente in ben 750 formulati destinati all’agricoltura e al giardinaggio domestico. Questa sostanza agisce in modo non selettivo, eliminando tutta la vegetazione sulla quale viene impiegato; oltre che per l’agricoltura, viene usato però anche per la lotta alle erbe infestanti in ambiente urbano e per la pulizia di strade e ferrovie.

Inizialmente usato per eliminare le erbe infestanti prima della semina: con la comparsa delle piante geneticamente modificate (e quindi resistenti a questo diserbante), il glifosato ha cominciato ad essere utilizzato anche dopo la semina, ovvero nella fase di pre-raccolto, per tenere “puliti i campi” e far maturare in modo uniforme tutto il grano. L’Italia rimane uno dei pochi dei Paesi europei ad aver adottato una delle posizioni più prudenziali sul glifosato. L’impiego di questi erbicidi è infatti vietato dal Decreto del Ministero della Salute del 9 agosto 2016 in diverse situazioni:

  • in agricoltura nella fase di preraccolta, cioè durante il raccolto e la trebbiatura, quando i prodotti della terra sono prossimi alle nostre tavole;
  • nelle aree frequentate dalla popolazione quali parchi, giardini, campi sportivi, aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici ma anche aree gioco per bambini e adiacenti alle strutture sanitarie;
  • uso non agricolo su suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%, nelle aree vulnerabili.

Glifosato è pericoloso per la salute? La IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha classificato il glifosato nel gruppo 2A come “potenziale cancerogeno per luomo” e “cancerogeno per gli animali” rivelando una correlazione tra l’esposizione al glifosato e il linfoma nonHodgkin. Il parere dello IARC ha fatto innalzare l’allarme sulla pericolosità che, sin dagli ’80, era stato classificato anche solo come interferente endocrino.

Glifosato nella pasta: deriva dalla miscelazione tra grani nazionali ed esteri? La polemica nasce dalla rivelazione della presenza di tracce di glifosato nella pasta di alcuni noti brand italiani che fa supporre una miscelazione di grani italiani e extra-comunitari contenenti residui di glifosato. Ad oggi molti produttori di pasta importano grano dal Canada dove è legale l’uso massivo di glifosato che può essere utilizzato in fase di pre-semina per eliminare le erbe infestanti nel terreno.