La pasta, come altri cereali, fornisce carboidrati ed è anche una fonte indispensabile di proteine per il nostro organismo. Per avere una migliore prestazione fisica, la pasta può essere consumata scondita o con poco condimento prima di un intenso allenamento oppure insieme ad altri cibi dopo aver praticato attività sportiva. I medici, i nutrizionisti e tutti gli altri professionisti della salute dovrebbero educare i consumatori a prediligere piatti vari e soprattutto bilanciati a base di pasta per una buona salute.
Tuttavia c’è però un aspetto un po’ (tanto) preoccupante che riguarda proprio la pasta. Il nuovo test effettuato da Il Salvagente ha preso in considerazione un totale di 20 marche di pasta con l’obiettivo comune di trovare tracce non solo di glifosato, ma anche di altri pesticidi e altre sostanze controverse che entrano all’interno della pasta che noi mangiamo abitualmente dalla materia prima con cui è realizzata: ovvero il grano.
Diversi conosciuti marchi che troviamo in commercio producono spaghetti utilizzando anche grano straniero e, sottolinea la rivista, probabilmente esso proviene dal Canada. La certezza però non può esserci dato che i produttori possono indicare in etichetta un generico provenienza “Ue” e/o “non Ue”.
Il Salvagente ricorda però che alcuni studi hanno evidenziato come il glifosato possa essere pericoloso anche a dosi molto basse: una delle ultime ricerche è quella condotta dall’Università di Turku in Finlandia e ha mostrato come questo erbicida sia in grado di influenzare il microbiota intestinali con effetti negativi sulle specie batteriche dell’intestino. Ma non solo perché altri studi effettuati hanno dimostrato come tale sostanza provochi danni seri alla salute del fegato e del sistema endocrino.
Micotossine pericolose per i bambiniIl test ha trovato anche la presenza di micotossine nella pasta con la particolare paura per la presenza di Deossinivalenolo(Don). Risulta comunque sempre più difficile acquistare una pasta “pulita” per noi e per i nostri bambini poiché è chiaro ormai che il grano non italiano sia il più “contaminato. Possiamo solo consigliare di alternare il consumo di varie marche, da scegliere tra quelle migliori, in modo da evitare l’eventuale accumulo di pesticidi e del cosiddetto effetto cocktail.