I sintomi dell’intossicazione alimentare possono evidenziarsi in poche ore dopo l’ingestione dei cibi contaminati oppure possono manifestarsi in tempi successivi, anche a distanza di alcuni giorni, e la cui durata è variabile da uno fino a 10 giorni. I sintomi spesso accusati sono: diarrea acquosa, nausea, vomito, crampi e dolori addominali e febbre. Nei casi più gravi, ripetuti episodi di vomito e di diarrea possono determinare la disidratazione e spesso è inoltre presente l’astenia, ovvero quello stato di debolezza muscolare diffusa in tutto il corpo.
Leggi anche:
Ma andiamo al centro dell’articolo, se all’interno di una confezione di pasta troviamo degli insetti, cosa dobbiamo fare? Sicuramente, come è ovvio che sia, si deve portare la confezione di pasta al negoziante, con lo scontrino, per ottenere in questo modo una nuova confezione non avariata e nemmeno contaminata dagli insetti; in alternativa possiamo chiedere la restituzione dei soldi pagati a titolo di prezzo. Tuttavia, se abbiamo smarrito lo scontrino, la dimostrazione dell’acquisto, in un’eventuale causa contro il negoziante, potrebbe essere utile avere dei testimoni. Dopo dovremo portare la confezione di pasta dalle forze dell’ordine e sporgere la denuncia.
Inas provvederanno immediatamente a fare i dovuti controlli e, se la partita di pasta risulta andata a male, la faranno ritirare in tutta Italia. Se si è, invece, subito un danno alla salute che sia intossicazione o semplice dissenteria, si può chiedere un risarcimento, ma per questo scopo bisognerà avviare una causa dal giudice di pace, avvalendosi di una perizia in cui si attesti che la patologia è derivata solo ed esclusivamente dai vermi presenti nell’alimento e non da altre cause. Infatti, ai sensi del codice del consumo, il venditore è l’unico responsabile per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene e ciò vale anche per tutti gli altri prodotti alimentari.