In questa ancora calda stagione, aprire una scatoletta di tonno e aggiungere un po’ di pomodori, lattuga, olive, mais o tantissimi altri ingredienti freschi, permette di pranzare o cenare in maniera super veloce, semplice e leggera. Ma a seconda che si scelga del tonno al naturale o del tonno condito all’olio, il contenuto nutrizionale del piatto potrebbe cambiare parecchio e non solo per quanto riguarda le calorie contenute.
Secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America, una lattina di poco più di 180 grammi confezionato con dell’olio sgocciolato, apporta 317 calorie invece il tonno al naturale ne apporta solamente 150 per lattina. Ma come dicevamo, non ci interessano esclusivamente le calorie del tonno ma anche tutti i suoi valori nutrizionali, in particolare modo la presenza di omega 3, ovvero i grassi salutari per il cuore: un consumo moderato di tonno è infatti altamente raccomandato proprio per questo motivo, considerando che non tutte le persone possono permettersi di acquistare del pesce fresco in pescheria da cucinare in casa.
Consumare una scatoletta di tonno, insomma, sarebbe la soluzione più economica e pratica per assicurarsi una buona dose di omega 3 ma se viene confezionato in acqua o in olio fa una bella differenza, così come se si intende scolarlo oppure no.
Tonno al naturale VS tonno all’olio: Chi preferisce scolare il tonno eliminando così tutto l’olio in eccesso, può scegliere direttamente il tonno al naturale, in quanto gli omega 3 contenuti nel pesce conservato nell’acqua vengono in gran parte trattenuti per bene. Se invece si scola il tonno confezionato nell’olio, la situazione è parecchio differente perché toglierlo porta via con sé anche alcuni dei preziosi omega 3.
Ma andiamo al centro dell’articolo parlando del tonno in scatola che risulta marcio e che, per tale ragione, viene quindi bandito.
I risultati di un monitoraggio condotto in autunno in 173 punti vendita, su tutte le etichette di oltre 2000 scatolette dei marchi più diffusi in Italia, parlano abbastanza chiaro: quando un consumatore acquista una scatoletta di tonno non sa davvero cosa sta acquistando. Ma le scarse informazioni riportate sull’etichetta fanno pensare che il settore abbia molto da nascondere e che la pesca del tonno è decisamente eccessiva, indiscriminata e anche, fin troppo spesso, illegale minacciando difatti tutto l’intero ecosistema marino.
Cinque delle otto specie di tonno che si usano maggiormente in commercio sono ad alto rischio, compreso il nostro amato tonno pinna gialla, il più consumato in Italia. Spesso nelle scatolette finisce anche del tonno pescato con dei metodi distruttivi, quali i palamiti e le reti a circuizione, che causano annualmente migliaia di morti di giovani tonni.