Come anticipato già da altri articoli che troverete disponibili sulla nostra pagina, la questione che riguarda la scarsa qualità del tonno in scatola si sta diffondendo rapidamente e purtroppo man mano che i controlli vanno avanti escono alla luce dettagli, sempre più raccapriccianti. Nel caso vi fossero sfuggiti gli articoli precedenti, ecco di seguito un piccolo riassunto di quello che sta succedendo in questo periodo. Il tonno in scatola è stato annoverato tra i prodotti che è meglio evitare.
Questo è davvero un duro colpo per molti consumatori (secondo una stima quasi il 90% delle persone ha consumato almeno una volta nella vita tonno in scatola) poiché è da sempre un cibo pratico, veloce da preparare e molto versatile, perché riesce a dare quel tocco in più ad ogni piatto, sia quando viene usato per contorno, sia quando viene usato come ingrediente principale. Inoltre, questa sua enorme diffusione, è dovuta soprattutto al suo apporto nutritivo, infatti è uno dei pochi alimenti che riesce a donare moltissime sostanze benefiche al nostro organismo.
Tra queste sostanze particolari, quelle in maggiore quantità sono gli acidi grassi e l’omega 3, i quali aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari e a tenere sotto controllo trigliceridi e la pressione del sangue. Inoltre, gli omega 3 hanno effetti ulteriori benefici sulla memoria e pensate un po’, perfino sull’umore. Ma allora, tenendo in considerazione tutte le proprietà di questo pesce, perché viene incluso nella lista dei cibi da evitare? Vediamolo insieme. Quando viene giudicato un prodotto nella sua completezza, le varie marche produttrici, vengono classificate tenendo conto di diversi fattori, tra cui abbiamo: l’accuratezza delle informazioni riportate sull’etichetta del l’alimento;
Le caratteristiche organolettiche di ognuno di essi, come ad esempio il gusto, l’odore, il modo in cui viene presentato, il metodo utilizzato per la conservazione, la consistenza, e per ultimo, non per importanza, la sicurezza. Quest’ultimo è il fattore più importante da prendere in considerazione, poiché è determinato a sua volta da tre diversi fattori, ovvero la freschezza del pesce, dunque della materia materia prima utilizzata; l’eventuale contaminazione di metalli e persino la presenza di una particolare sostanza chiamata istamina.
Questa sostanza non è molto conosciuta tra tutti consumatori, e questo è un male, poiché l’eventuale ingerimento da parte del consumatore ignaro, potrebbe provocare, non solo un semplice mal di pancia o senso di nausea, ma persino una vera e proprio Intossicazione, che recherà al soggetto grandi difficoltà respiratorie (effetto collaterale più frequente). Dunque, soprattutto in questo periodo di continue lamentele cercate di preferire durante l’acquisto il tonno fresco, invece di quello in scatola, poiché potreste rischiare di correre in ospedale.