Il pomodoro, ovvero l’ingrediente cardine di noi italiani per pasta, pizza e molto altro viene prodotto, conservato e consumato in una miriade di modi diversi. Qualora non ci fosse il pomodoro fresco ecco che possono entrare in scena le conserve: dai pelati alla passata di pomodoro sono davvero tantissimi i modi per conservarne il gusto. Come possiamo controllare per scegliere la conserva migliore? Da quali codici riusciamo a definire la ottima qualità?
E’ chiaro che tutto parte dalla materia prima. Tutti i tipi di pomodoro in scatola sono delle conserve sterilizzate, le quali possono durare anche dai due ai tre anni. Il periodo di raccolta di questo buon prodotto dura solitamente tutto il periodo estivo con una lavorazione dei pomodori che deve essere rapida al fine di non perdere tutte le qualità organolettiche del prodotto. Quindi è del tutto normale trovare sugli scaffali delle scatole di pelati confezionate anche da uno o due anni precedenti.
Il prodotto sterilizzato ha infatti una data di scadenza molto più lunga. Per riconoscere i prodotti più freschi è molto semplice, bisogna soltanto decifrare il codice presente sull’imballaggio delle confezioni di pomodoro. Il codice è composto da una singola lettera del nostro alfabeto seguita subito dopo da un numero che è compreso tra 1 e 365. La lettera va ad indicare l’anno di produzione, mentre il numero riportato va ad indicare il giorno in cui i nostri pomodori sono stati lavorati e quindi inscatolati.
Oltre alla prima lettera potrebbe anche essere presente una seconda lettera riportata subito dopo il numero. Questa lettera indica lotti di durata inferiore alla giornata lavorativa. Detto questo, quando sulla scatola dei pelati si trova ad esempio “E220”, significa che il prodotto è stato confezionato il duecentoventesimo giorno dell’anno 2011, ovvero l’otto di agosto: una data idonea e assolutamente consona per la raccolta.
Questi codici composti dalle lettere e dai numeri sono obbligatori soltanto sulle conserve di pomodori che usufruiscono degli aiuti della comunità europea e servono quindi ad identificare il lotto di produzione. Per i derivati del pomodoro invece le sovvenzioni europee sono terminate e i produttori non sono più tenuti a riportarla.
Nonostante tutto questo, le aziende continuano ad utilizzare questo metodo così da facilitare l’acquisto ai tanti consumatori. Bene, adesso ai prossimi acquisti della vostra passata di pomodoro non dimenticatevi mai di controllare questi codici, così potete essere in grado di mettere sulle vostre tavole un prodotto fresco al 100%.