Nonostante la crisi degli ultimi tempi e gli sforzi per rispettare la stagionalità degli alimenti, ci sono alcuni prodotti che non possono assolutamente mancare nel nostro carrello della spesa, ma che spesso non è semplice preparare e consumare freschi. Dunque, la necessità, o talvolta anche il gusto, ci portano ad acquistare, prodotti come ad esempio, le sardine sott’olio (preconfezionate e acquistate al supermercato) , oppure un qualsiasi legume (piselli, ceci, fave) in confezione di latta.
Quindi la domanda che ci poniamo è: queste sono delle cattive abitudini da eliminare al più presto oppure non arrecano nessun tipo di danno alla nostra salute? Scopriamolo insieme. A rispondere a questa domanda sono i medici nutrizionisti italiani, ai quali abbiamo chiesto in particolar modo di spiegarci se uno degli alimenti “a lunga conservazione” più diffusi al mondo, ovvero il tonno in scatola, fa male oppure no. Ma prima di ciò ecco qualche notizia fondamentale su questo pesce. Il tonno è un pesce di ottima qualità che, se viene consumato correttamente, riesce ad apportare importanti benefici al nostro organismo.
Nonostante ciò, non dobbiamo dimenticare che si tratta, per l’appunto, di un alimento che viene consumato principalmente in scatola. Questa soluzione è sicuramente molto pratica, ma che tipo d’impatto può avere sulla nostra salute? Il consiglio dei medici è semplice e mirato, infatti affermano che, come nel caso di molti alimenti, il consiglio è quello di preferirlo sempre fresco, acquistandolo quindi direttamente al banco del pesce, così come si fa ad esempio per il merluzzo, per l’orata o per il branzino.
Però attenzione, questo non significa, che il tonno in scatola sia dannoso per il nostro corpo e quindi, di conseguenza non possa essere consumato. Per scongiurare problematiche è fondamentale prestare attenzione alla scelta, infatti, non tutto il tonno sott’olio è uguale ed è proprio la qualità il fattore che può fare la differenza. Come scegliere il tonno in scatola migliore? In primo luogo, bisogna scegliere sempre i formati più grandi, così da poter godere al meglio delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali del tonno, che in questo caso, sono nettamente superiori, perché il pesce risulta più compatto e meno sminuzzato.
Inoltre, quello che molti non sanno è che un contenitore di piccole dimensioni non si presta molto facilmente a far alloggiare un vero e proprio blocco di muscolo e quindi, di conseguenza, nelle confezioni di piccola taglia, spesso sono contenuti soltanto dei piccoli resti, appartenenti ad un trancio che è venuto inscatolato in una latta più grande.