Mangiare la pasta con le farfalle dentro: ecco cosa può succedere

Sono molto frequenti le segnalazioni che arrivano agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori, da parte di coloro che trovano le “farfalline” all’interno dei loro pacchi di pasta e non sanno davvero cosa fare. Si tratta di un fenomeno spiacevole, certo, e che genera non poche preoccupazioni rendendo inutilizzabili gli alimenti contaminati. Diciamo però che fortunatamente non desta eccessive preoccupazioni per la salute del nostro corpo ma cerchiamo insieme di capire di cosa si tratta e come dobbiamo comportarci se ci capita di trovarle nella nostra dispensa.

Queste farfalline derivano dalle uova deposte dagli insetti parassiti dei cereali che in condizioni a loro favorevoli riescono a svilupparsi trasformandosi prima in larve (i “vermetti”) e poi nell’insetto adulto (le farfalline). Tra i più comuni c’è il Tenebrio molitor: coleottero di piccole dimensioni le cui femmine arrivano a deporre fino a 600 uova che, in condizioni ambientali favorevoli, completano il loro sviluppo nel giro di un paio di settimane massimo.

L’innocuità di questo Tenebrio molitor è testimoniata dal fatto che l’Unione Europea lo ha catalogato tra gli alimenti “novel food” ovvero tra quelli che si possono tranquillamente consumare. Quelle che noi vediamo come farfalline sono dei piccoli lepidotteri che vengono chiamati anche “tarme” della farina o “tignole”. Le uova si raggruppano sotto forma di piccole ragnatele che vanno poi incontro ad una metamorfosi passando dallo stadio larvale all’ insetto adulto.

Tra questi parassiti troviamo anche il “punteruolo” della pasta: curculionide di piccolissime dimensioni che pur avendo le elitre non è capace di volare. Oltre al naturale ribrezzo, non ci sono, fortunatamente, pericoli particolari legati al consumo della pasta contaminata ma ci sono delle persone che sono allergiche ai parassiti e che quindi potrebbero subire dei danni, spesso lievi e che passano inosservati. La presenza di uova o d’insetti potrebbe però creare dei problemi ai vegetariani e ai vegani che rifiutano in ogni modo il consumo di qualsiasi alimento in cui sono presenti delle tracce di tessuti animali.

Quando si acquistano la pasta dobbiamo comunque fare attenzione alle date di scadenza ed è consigliabile acquistare le quantità che consumeremo nell’arco di una massimo due settimane e di non fare troppe scorte facendoci prendere la mano dalle offerte speciali. Se tornando a casa ci accorgiamo che l’alimento acquistato è contaminato notiamo delle farfalline nella pasta, è opportuno riportarlo subito al rivenditore e farselo rimborsare o sostituire.