Mangiare troppo tonno in scatola può essere pericoloso: ecco perché

Il tonno in scatola, può essere tranquillamente annoverato tra i prodotti ittici più consumati in tutto il globo, specialmente in Italia. Solitamente, il tonno che viene messo da parte per essere inscatolato, viene preparato con la particolare tipologia di tonno albacares (chiamato anche a pinna gialla) il quale si trova in quasi tutti i mari caldi del pianeta, in particolar modo nell’Atlantico meridionale, nel Pacifico occidentale, nel mare caraibico, nell’oceano Indiano e persino nelle acque che bagnano le coste atlantiche del Portogallo.

Come viene prodotto il tonno sott’olio? Dopo essere stato pescato il pesce viene pulito accuratamente e ben cotto in acqua, di seguito basterà inscatolarlo, ovviamente previa aggiunta di olio e sterilizzato. Quali sono le sostanze nutrizionali contenute nel tonno in scatola? Se prendiamo in considerazione 100 grammi di tonno in scatola sgocciolato. Dobbiamo considerare che c’è un apporto di circa 192 calorie totali, si tratta rispettivamente di 53% proteine e di 47% lipidi. Questo alimento nell’ultimo periodo è stato protagonista di non poche lamentele.

Avete mai sentito parlare di sindrome sgombroide? Potreste anche esserne affetti e non riconoscerne i sintomi. Vediamo insieme perché. Almeno una volta nella vita a tutti sarà capitato di stare male durante una cena, o poco dopo, sicuramente la prima cosa a cui pensiamo è semplice indigestione, ma attenzione, poiché non si tratta di questo se cominciamo a percepire sintomi come prurito, mal di testa, l’affanno, la tachicardia, l’eritema diffuso in gran parte del collo e del volto (reazione allergica viso rosso). Si tratta di sindrome sgombroide, la quale non deve essere per niente sottovalutata e si verifica soprattutto se abbiamo mangiato pesce.

A provocare questa particolare e insolita reazione è una sostanza che viene comunemente chiamata istamina. Viene prodotta da un complesso procedimento di decomposizione di un’altra sostanza, ovvero l’istidina. Questo processo può essere anche velocizzato, quando il pesce non viene conservato in modo corretto, e dunque la decomposizione viene accelerata notevolmente, fino a formare delle grandi quantità di istamina. Dopo quanto cominciamo a vedere la comparsa dei sintomi?

I sintomi della sindrome sgombroide compaiono appena poco tempo dopo l’assunzione del tonno in scatola, si tratta all’incirca di un lasso di tempo che va da pochi minuti a 2-3 ore. Come accennato sopra, tutti i soggetti, generalmente come primi sintomi, manifestano mal di testa, congiuntivite (occhi arrossati) , bocca che brucia come se avessimo mangiato piccante e rossore diffuso sulla maggior parte della cute. Come possiamo curare la sindrome? In genere dovrebbe passare da sola in pochi giorni, altrimenti, bisogna somministrare degli antistaminici. Solo in casi rari possono essere necessari anche dei broncodilatatori. Attenzione: consultare il medico prima di prendere qualsiasi farmaco.