Tonno in scatola avariato: ecco come capire se si può mangiare

Con l’avvento del grande caldo, è sempre più facile trovarsi in situazioni poco piacevoli, soprattutto dopo avere mangiato del pesce avariato. Secondo quanto emerge dalla cronaca di questi ultimi giorni, in Sicilia soprattutto, ci sono stati molti casi di sgombroide: le persone interessate sono state portate in ospedale e ricoverate a causa di intossicazione da tonno rosso avariato. Molti di questi casi sono stati causati da una cattiva conservazione del pesce, ignorando quasi del tutto l’importantissima catena del freddo.

Ma cos’è la sgombroide? Si tratta di una patologia che insorge a seguito dell’ assunzione di pesce contaminato dai batteri. Questo tipo di contaminazione viene definita subdola, in quanto non va ad attaccare le caratteristiche organolettiche, quindi alla vista, al sapore e all’odore il pesce in questione sembra ottimo e per questo al consumatore risulta difficile destare sospetti. Ma cosa accade realmente nel pesce? Il batterio che attacca il pesce si lega a degli amminoacidi, come per esempio l’istidina, che sono presenti in grandi quantità in pesci come il tonno o lo sgombro e la trasforma comportando l’insorgenza della patologia nel consumatore che, nel giro di poche ore, svilupperà i sintomi.

sintomi sono molto simili a quelli che, solitamente, vengono associati all’intossicazione alimentare: alterazione del sistema gastroenterico, quindi diarrea, vomito ma anche mal di testa e palpitazioni. Le autorità sanitarie, per evitare l’insorgenza della patologia, ci consigliano di attenerci a poche ma importanti regole come: fare sempre attenzione all’etichetta, la quale contiene la data di scadenza che, ricordiamo, si riferisce sempre a prodotto integro, non aperto e opportunamente conservato. Infatti, una volta aperta la confezione, per essere sicuri di non andare incontro a patologie, bisognerebbe consumare il pesce nell’arco di 48 ore.

Altro importante accorgimento è quello di mantenere inalterata la catena del freddo: si tratta di mantenere il pesce sempre alla stessa temperatura evitando degli sbalzi che solitamente si attuano entrando ed uscendo il prodotto dal frigorifero. Bisogna adottare gli stessi accorgimenti per il tonno in scatola: se una volta aperta la scatoletta non la utilizziamo tutta, riponiamola in frigo aggiungendo dell’olio per abbassare le possibilità che vada a male e terminiamola nel più breve tempo possibile. Gli esperti ci consigliano, inoltre, di fare attenzione agli alimenti che consumiamo insieme al pesce: infatti, potrebbe accadere che i batteri presenti in questi alimenti contaminino il pesce. Un esempio potrebbe essere la verdura: in questo caso è importante lavarla per bene così da annullare ogni possibilità di contaminazione.