La miglior marca di pasta venduta ai supermercati: ecco quale

La pasta è certamente il cibo che gli italiani di qualsiasi età preferisce. Che sia a pranzo o a cena, è necessario che almeno una volta la giorno riusciamo a sederci a tavola con davanti un bel piatto di pasta, su questo non c’è alcun dubbio. Non riusciamo a farne proprio a meno. Da alcune letture di documenti statistici è emerso che gli italiani consumano, mediamente sei piatti di pasta a settimana. Ovviamente ci sono tantissimi tipi e marche di pasta diverse: gli scaffali dei supermercati sono pieni e presentano una grande varietà.

Proprio per questo motivo è importante saper riconoscere cosa abbiamo davanti e quali sono i macronutrienti che un alimento così importante, coma la pasta, deve avere. Una nota azienda del settore che protegge i consumatori, si è impegnata a svolgere numerose analisi su diversi tipi di pasta. I parametri che ha deciso di controllare sono diversi, tra cui: la presenza di grano tenero, quali fibre e proteine sono presenti e in che percentuali ed eventuali impurità presenti. Inoltre, altre analisi sono state effettuate proprio all’interno delle cucine: si è analizzato la pasta prima della cottura e post cottura, nello specifico sono state osservate il mantenimento, la collosità e quanto è in grado di tenere il sugo.

Ma pur non avendo un laboratorio da utilizzare per effettuare analisi più specifiche, gli aspetti che possiamo guardare ad occhio nudo sono: il colore, che per farci stare tranquilli deve essere un giallo molto intenso; altro fattore fondamentale è la prova della rottura, se quando spezziamo la pasta fa un rumore secco, la pasta è buona. Se invece dovesse frantumarsi è giusto che comincino ad assalirci i dubbi sulla qualità dell’alimento che abbiamo in mano. Altro campanello d’allarme deve essere l’eventuale presenza di impurità: queste si presentano sotto forma di puntini neri o bianchi, a seconda da cosa derivano.

Nel caso di puntini neri si tratta di impurità derivanti dalla presenza di corpi estranei; mentre se sono presenti punti bianchi si tratta di zone in cui la farina non è stata lavorata bene e quindi la semola non è risultata omogenea. Al supermercato, avendo le scatole sigillate, non è possibile effettuare questi test. A proposito di ciò, ci vengono in aiuto i nostri esperti del settore che, per ovviare il problema, ci invitano ad osservare l’etichetta degli ingredienti e scegliere la marca che ci assicura che venga utilizzato grano esclusivamente italiano e senza troppe lavorazioni.