Sushi contaminato da questo verme: attenzione, ecco quale

Negli ultimi anni è sempre in crescita l’economia dei ristoranti giapponesi. Questi locali sono molto invitanti per la popolazione occidentale in quanto ci permette di assaporare alcuni alimenti a noi cari, ma preparati secondo le tradizioni culinarie giapponesi che prendono il nome di sushi. Si tratta di preparazioni a base di riso cotto con aceto e zucchero che viene accompagnato da pesce prevalentemente crudo o battuto.

Di pari passo con questa nuova “moda”, sono aumentati anche gli ingressi al pronto soccorso da parte di persone che accusano dolori addominali e vomito qualche ora dopo aver pranzato o cenato a base di sushi. L’ultimo è stato il caso di un uomo di Lisbona che lamentava vomito, febbre e dolori addominali. Durante l’anamnesi una tra le prime domande che il personale sanitario gli ha posto è stata cosa avesse mangiato nelle ultime 12 ore: l’uomo aveva passato la cena con un gruppo di amici al sushi.

I medici, a questo punto, hanno effettuato sul paziente numerosi esami dai quali è emerso che l’uomo avesse, attaccati alla mucosa dell’intestino, dei vermi che tentavano di penetrare nello stomaco. Dopo lo shock iniziale, il paziente è stato sottoposto d’urgenza ad un intervento chirurgico per rimuovere questi parassiti. Fortunatamente i medici sono intervenuti in tempo e l’uomo è riuscito a salvarsi da una possibile morte per shock settico. Il materiale prelevato dell’intestino dell’uomo è stato analizzato ed è emerso che le larve presenti, prima nel sushi e poi nell’intestino, appartengono al genere Anisakis.

Visto il grande entusiasmo della popolazione nei confronti del sushi e, soprattutto, vista la gravità delle condizioni in cui l’uomo era arrivato in ospedale, i medici hanno decido di rendere noto l’accaduto pubblicando quanto scoperto in una nota rivista scientifica. Il verme anisakis o, per come viene conosciuto, il verme del pesce crudo è in grado di provocare una patologia nota con il nome anisakidosi, che è particolarmente presente in Giappone, in quanto ovviamente in quell’area geografica vi è un maggiore consumo di pesce crudo, ma sta prendendo piede anche in Europa, a causa di questa diffusione della moda per il sushi.

Gli esperti ci avvertono che la sintomatologia potrebbe presentarsi anche dopo una settimana dall’ingestione del pesce contaminato: questa variabilità dipende dallo stato di crescita del parassita. I sintomi sono: dolori addominali, diarrea, sangue e muco nelle feci, vomito e nausea. Vi sono però, dei casi in cui le condizioni del paziente potrebbero complicarsi al punto da comportare un’ostruzione intestinale o addirittura una perforazione.