I genitori lasciano che i figli mangino a scuola pensando di fargli consumare cibi gustosi e farli mangiare in modo sano ma ecco che cosa è successo in due mense scolastiche. Ancora una volta, e a distanza di pochissimi mesi, è stato trovato un verme nei piatti dei bimbi di due scuole di Milano. Questa volta, però, non si tratta della presenza di vermi nel passato di verdure, ma di vasetti di marmellata serviti per merenda nelle scuole primarie e negli istituti mirati all’insegnamento per bimbi disabili.
Per essere precisi si tratta di due confezioni di marmellata biologica di albicocca che sono state distribuite per merenda lo stesso giorno in due scuole: in una primaria e in una scuola speciale per bambini disabili. Alquanto indignata per quanto accaduto, la consigliera comunale e regionale, ha espressamente pronunciato testuali parole: “È francamente un fatto assolutamente indecente che non ci sia stato nessun commento da parte del Comune per questa ennesima conferma di un servizio a dir poco scadente. Le segnalazioni delle commissioni della mensa vengono costantemente considerate superficiali e non ascoltate e i genitori sono sempre più preoccupati di fronte a un’offerta alimentare chiaramente inaccettabile».
Da parte sua l’azienda che si occupa della distribuzione di questi cibi nelle varie scuole, ha fatto sapere che era stato disposto il blocco relativo al lotto del prodotto ed i ritrovamenti fatti sono stati tempestivamente comunicati al fornitore responsabile. In contemporanea sono state anche recuperate le confezioni non conformi che sono state immediatamente inviate al laboratorio di entomologia, per poter procedere con l’identificazione della non conformità. Praticamente si tratta di vermi che, già presenti nella frutta al momento del raccolto, sono sfuggiti accidentalmente alla grande e complessa filiera dei controlli.
Il produttore ritiene infatti che tali corpi estranei siano pervenuti con la materia prima fresca, all’interno di una drupa di albicocca, sfuggendo, per loro sfortuna, alle numerose fasi di cernita presenti nella linea. Per tale ragione ritiene che si sia trattato di un episodio assolutamente di tipo accidentale esattamente come era successo prima con la minestra costituita da farro. L’azienda di Milano ci ricorda anche che, in questo specifico caso, si è trattato di confettura extra di albicocche provenienti da un’agricoltura di tipo biologico monoporzione, che viene aperta soltanto nel momento stesso del consumo della merenda dato che tali confezioni non sono, però purtroppo, ispezionabili dall’esterno.