Attenzione a spezzare gli spaghetti: ecco cosa può accadere

L’Italia è molto famosa e conosciuta in tutto il resto del mondo anche per un particolare prodotto gastronomico amato da tutti: la pasta.
In commercio esistono veramente moltissime varietà diverse di pasta: esiste quella integrale, quella classica, quella che richiede pochissimi minuti di cottura e quella che risulta perfetta in determinate circostanze come ad esempio per la salsa, tutti preferiscono i gustosissimi maccheroni. Diverse sono anche le tipologie di pasta, ci sono: i fusilli, le penne, le mezze penne, le conchiglie, gli spaghetti, le lasagne, le tagliatelle, i rigatoni, etc..

Gli spaghetti, invece, sono sicuramente tra le cose più acquistate dai consumatori: in tanti li amano e li utilizzano per la preparazione di diversi preparati. Una pratica molto diffusa è quella di spezzare gli spaghetti per una maggiore praticità ma questa consuetudine sarebbe in realtà sbagliatissima e la scienza ne ha dato anche delle spiegazioni abbastanza esaustive. Non spezzare gli spaghetti: ecco cosa accade quando lo fai: Gli spaghetti non andrebbero mai spezzati quando si devono cuocere ma vediamo insieme il perché secondo gli esperti.
Secondo quando dimostrato da uno studio condotto da Richard Feynman, quando spezzate gli spaghetti non riuscirete mai a dividerli per bene in due parti uguali.

Perché? Perché quando provate a farlo, infatti, si formano delle crepe sempre più frequenti e per tale ragione lo spaghetto si divide in più e più parti. Quando usate la forza per fare questa pratica, si generano però delle onde che percorrono tutta la lunghezza di questa particolare pasta sottile. Queste onde prodotte creano soltanto tantissime rotture di diverse dimensioni e dividono lo spaghetto in molte più parti. C’è però anche chi si è divertito particolarmente a catturare questo evento registrando un video con circa 250mila fotogrammi al secondo, pazzesco.

Gli spaghetti sono senza ombra di dubbio uno dei tipi di pasta più amati in assoluto dagli italiani: anche all’estero, quando raffigurano il nostro paese, vengono spesso e volentieri illustrate immagini di piatti con questi particolari e sottili alimenti. Curiosità: sembra un fatto certo che il più antico piatto di spaghetti giunto a noi fu rinvenuto in una vasta zona nel Nord-Ovest della Cina e pare che esso risalirebbe a circa ben 40.000 anni fa, ma si tratta di spaghetti di miglio dato che gli spaghetti cinesi, seppur davvero di antichissima origine, erano soprattutto a base di soia, visto che il frumento non era neanche conosciuto.