Con l’arrivo dell’autunno gli amanti dei funghi rispolverano i ferri del mestiere e iniziano a fare lunghe camminate nei boschi per poter gustare questo meraviglioso e gustoso frutto della terra. Si tratta di un alimento estremamente versatile che ci permette di gustare ottimi piatti tipici della cultura culinaria italiana. Però bisogna fare estremamente attenzione a ciò che raccogliamo, in quanto esistono funghi commestibili e funghi velenosi. Vediamo insieme quali sono i funghi velenosi e come distinguerli.
I funghi velenosi possono avere effetti molto negativi sulla salute dell’uomo, fino a risultare mortali. Proprio per questo motivo è necessario avere delle conoscenze di base per riconoscere quelli velenosi ed evitarli. Vi sono tantissime varietà e molte di queste assomigliano esteticamente a dei funghi che non risultano velenosi. Vediamoli insieme. Molto pericolosi sono gli Amanita Muscaria, molto conosciuti in quanto sono la tipologia che i Puffi utilizzavano come casa. Questi sono i funghi velenosi per eccellenza.
Altro fungo nocivo è l’Armanita Phalloides, conosciuto come l’angelo della morte. Il nome non è stato attribuito a caso, in quanto l’elevato numero di tossine che contiene potrebbe comportare la morte dell’individuo che l’ha assunto. Altro appartenente alla stessa categoria è l’Armanita Gemmata: questo fungo è altamente nocivo e assunto in grandi quantità potrebbe portare alla morte. Fortunatamente presenta una caratteristica peculiare: il cappello giallo, che ci aiuta a riconoscerlo e, di conseguenza, ad evitarlo.
Per capire se abbiamo ingerito dei funghi velenosi ci sono dei tempi più o meno brevi all’interno dei quali possono insorgere dei sintomi e ovviamente dipende dalla tipologia del fungo: il range di tempo varia dai 30 minuti alle 6 ore. Quando non si è in pericolo di vita, i sintomi si limitano a disturbi gastrointestinali. Altre volte invece si presentano come una gastroenterite influenzale ed è per questo che sempre più spesso i medici, confusi dalla similarità dei sintomi, ritardano l’intervento ospedaliero.
Per questi motivi gli esperti ci consigliano di ingerire funghi raccolti soltanto da chi ha conseguito il corso che fornisce le conoscenze importanti in materia. Se invece ci rendiamo conto di aver consumato dei funghi velenosi, la prima cosa da dover fare è recarsi presso il pronto soccorso più vicino e richiedere una lavanda gastrica, così da espellere tutte le tossine velenose ingerite con i funghi. Gli esperti ci tengono a precisare che, se oltre le 36 ore si continuano ad avvertire sintomi, è possibile che si stia andando incontro ad insufficienza renale e, di conseguenza, alla dialisi.