Scoperti funghi velenosi dentro questa nota marca di funghi in scatola: ecco quale

I funghi rappresentano una buona fetta delle cause di morte per avvelenamento in Italia. Ciò accade perché sono veramente tanti coloro che si avventurano nella raccolta di questi particolari frutti, senza però conoscere realmente tutte le varie specialità e senza quindi saper distinguere un fungo velenoso da un non nocivo. Anche a livello europeo i casi sono molti alti, secondo l’ultima stima le intossicazioni accertate sfiorerebbero le 10.000 persone all’anno con circa 300 morti.

Sono numeri davvero allarmanti, dichiarano le associazioni di tutela dei consumatori di tutto il continente. C’è da specificare, però, che molti di questi pazienti sono stati coinvolti in modo indiretto: in tanti hanno denunciato un’intossicazione alimentare a seguito di consumazioni di funghi acquistati al supermercato o in varie botteghe. Si tratta dei funghi confezionati che, da quanto viene indicato in etichetta, dovrebbero essere raccolti da personale competente oppure sono prodotti coltivati.

Da quanto emerge da alcune interviste, molta gente che ha sentito notizie similari a questa ha deciso di non mangiare più funghi, per paura di finire in ospedale oppure, nel peggiore dei casi, andare incontro a shock anafilattico e morire. Questa presa di posizione da parte dei consumatori ha messo in crisi non poche aziende produttive che, oltre ad aver avuto un calo evidente delle vendite, ha dovuto fare i conti con le numerose sanzioni che sono arrivate dagli enti competenti come conseguenza delle segnalazioni fatte dai consumatori .

Le stesse aziende coinvolte negli scandali dichiarano che i controlli che vengono eseguiti puntualmente lungo tutta la filiera produttiva sono veramente tanti, ma molte volte basta una piccola svista per far alterare l’intera produzione e causare danni di questo genere. Gli avvocati che sono stati assunti per prendere le loro difese hanno espressamente riferito che le aziende in questione hanno preso atto di quanto accaduto e che intensificheranno le attività di prevenzione e controllo dalla semina fino all’inscatolamento del prodotto finale.

Le associazioni a tutela dei consumatori si esprimono fortemente amareggiate, in quanto dichiarano non tollerabili errori del genere che molte volte sono costati vite umane. Continuano, affermando che non basta sanzionare le aziende coinvolte, ma bisognerebbe far chiudere tutte quelle realtà, piccoli o grandi che siano, che causano la morte delle persone. I vertici di queste associazioni sono convinti che un’operazione del genere andrebbe a sensibilizzare ulteriormente le aziende a non commettere errori di questo genere e, allo stesso tempo, i consumatori riacquisterebbero la fiducia persa verso questo alimento.