Il miele è uno tra gli alimenti che è sempre presente nelle dispense degli italiani. Grazie al suo dolce gusto e alla sua consistenza semplice da utilizzare, viene considerato molto versatile e quindi molto utilizzato sia per arricchire tanti dolci ma anche per zuccherare le bevande, meglio se calde cosicché il calore riesca a farlo sciogliere al meglio e donare un sapore zuccherino alla bevanda. Ma questo alimento non è sempre stato ben visto dai consumatori, infatti ha avuto un incremento delle vendite solo negli ultimi sei mesi del 2021.
Ben presto questa ascesa è stata bruscamente interrotta dalle migliaia di segnalazioni che i vari enti competenti, sia statali che regionali, hanno ricevuto dai consumatori abituali di miele. In molti non hanno esposto la causa al primo evento spiacevole, in quanto era stato considerato un caso: ma, una volta che l’inaccettabile si era presentato più volte, hanno deciso di rendere pubblico l’allarme.
Vediamo insieme di cosa si tratta. In molti hanno visto che molte note marche di miele sono scomparse dagli scaffali dei supermercati: ciò è accaduto perché il Ministero della Salute ha ordinato il ritiro dei lotti che presentano contaminazioni da parte di vermi. Soprattutto nelle ultime settimane queste erano diventate veramente tante, questo è quanto dichiara il direttore di una nota catena di supermercati. Infatti, i consumatori che hanno dovuto confrontarsi con questa situazione si sono, in un primo momento, rivolti al supermercato dove hanno acquistato il prodotto.
I consumatori sono subito stati difesi dalle associazioni di riferimento: queste, hanno esposto il problema a livello mediatico. Ciò ha comportato certamente una grande sfiducia da parte dei consumatori che, se prima si trovavano bene ad acquistare una determinata marca di miele, adesso si ritrovano il nome di questa sulla cosiddetta “lista nera del miele” . infatti, sono veramente tante le aziende produttrici di miele che le associazioni dei consumatori hanno inserito nelle marche in cui sono stati rilevati questi vermi.
Le associazioni, per correre ai ripari e minimizzare gli effetti negativi, hanno subito dato la loro risposta. Si sono difesi affermando che si tratta, perlopiù, di prodotti biologici sui quali non è possibile utilizzare pesticidi. Quindi, se una verme oppure una larva va depositarsi sul prodotto durante la filiera di produzione, non esiste modo che questo possa essere ucciso. Continuano affermando che questa cosa dovrebbe farci tirare un sospiro di sollievo, in quanto ciò indica che non vengono aggiunti prodotti lesivi per l’uomo.