E’ meglio il tonno al naturale o sott’olio? Ecco la risposta dell’esperto

Il tonno è uno tra gli alimenti più consumati al mondo. In ogni dispensa italiana sono presenti alcune lattine o barattoli che contengono il tonno sotto vari aspetti diversi tra loro. Questo alimento è veramente molto versatile e ci permette di gustare un buon piatto senza dover necessariamente spendere molto. Uno dei tanti vantaggi che spinge i consumatori ad acquistare anche grandi quantità di tonno in scatola è che riesce a conservarsi perfettamente anche per lunghi periodi. Ciò e possibile in quanto, nello specifico le scatolette, vengono pressate e sigillate.

In linea generale esistono due tipologie di tonno in scatola: il tonno al naturale e il tonno all’olio d’oliva. La maggior parte di noi ha almeno una volta nella nostra vita sentito consigliare il tonno al naturale al posto di quello in olio, in quanto sono davvero tante le persone che sono convinte che questa tipologia sia molto più leggera, digeribile, sana e soprattutto ricca di nutrienti importanti rispetto al tonno in olio. Nulla di più sbagliato: a confermarlo sono i nostri esperti, vediamolo insieme.

I medici nutrizionisti ci tengono a precisare che non bisogna credere a tutte le fake news che circolano su questo argomento e, piuttosto, di informarsi il più possibile presso enti accreditati in modo tale da non farsi abbindolare da trovate pubblicitarie. Il tonno in scatola viene preparato utilizzando varie parti di pesce, quelle che vengono considerate maggiormente pregiate sono il filetto e la ventresca. Queste due parti sono estremamente diverse tra loro: il filetto è la parte magra del tonno, quindi naturalmente priva di grassi; mentre la ventresca contiene elevate percentuali di grasso.

La legge al momento non ha istituito l’obbligo di specificare quali parti di tonno sono state utilizzate, ma nella maggior parte dei casi, se in etichetta non troviamo questa indicazione vuol dire che sono state utilizzate parti meno pregiate come la testa o il collo. Per quanto riguarda la conservazione al naturale oppure in olio il primo passaggio, ossia la cottura in acqua salata, è uguale per entrambi. A questo punto le strade si dividono: per il tonno al naturale si procede con l’immersione del pesce in una soluzione acquosa molto salata, in modo tale che la conservazione avvenga senza complicazioni, mentre per quanto riguarda il tonno sott’olio il trattamento è diverso.

Questo viene posizionato all’interno del contenitore e viene aggiunto, fino a sommergerlo, dell’olio extravergine d’oliva. Il tonno al naturale presenta un contenuto calorico quasi nullo in quanto viene principalmente usata la parte del filetto, ma il sale contenuto contribuisce alla formazione di ritenzione idrica e, inoltre, non presenta molte sostanze nutritive. I nostri esperti ci consigliano di assumere il tonno all’olio in quanto è più gustoso, è una buona fonte di omega 3 e se scoliamo bene l’olio presente, non ci fornisce nemmeno un grande quantitativo di grassi.