Oggi parleremo del tanto amato pomodoro. Uno dei suoi nomi scientifici è “Licopersicum esculentum”, nome che richiama il termine “licopene”, cioè quella sostanza contenuta in abbondanza in quest’ortaggio che presenta anche note proprietà antiossidanti. Il pomodoro ha origine dal continente americano, si narra addirittura che arrivò in Europa subito dopo la scoperta dell’America ed assumeva un colore giallo. Il pomodoro è comunque oggi diffuso come coltura ortiva in tutto il territorio italiano; il fusto e le foglie sono pubescenti essendo ricoperti da peli corti ghiandolari che, non appena stropicciati, emanano un odore molto caratteristico.
Il fusto del pomodoro in certi tipi ha uno sviluppo non determinato se cresce di continuo in altezza ma determinato se la crescita in altezza si arresta subito dopo la formazione di un determinato numero di infiorescenze. I fiori presentano un colore giallo paglierino e si sviluppano inizialmente sui palchi più alti; tali frutti sono delle bacche di forma e dimensioni alquanto variabili, appiattite e allungata, lisce oppure costolute e all’interno di ogni bacca, suddivisa in logge, si trovano numerosi piccoli semi ruvidi e di forma schiacciata. Per allevare queste tipologie di pomodori indeterminati (che in realtà sono la maggior parte di quelli coltivate nei piccoli orti), si devono togliere tutti i getti laterali (chiamati femminelle) che si sviluppano alla base delle foglie.
In caso contrario si formerebbe un numero troppo eccessivo di infiorescenze e le piante porterebbero dei frutti di dimensioni piccola e di qualità molto scadente. In certi tipi di varietà vigorose con frutto piccolo, come per esempio il ciliegino, al posto di un solo fusto se ne possono allevare anche due o tre. Viceversa, per quanto riguarda, invece, le varietà determinate di pomodoro, cimatura e sfemminellatura non si eseguono ed è necessario dotare i pomodori di efficaci sostegni piuttosto alti, anche più di 2 m o 2,5 m, e concimare per buona parte di tutto il ciclo produttivo.
Tra le varietà più coltivate di pomodoro abbiamo:
-La Cuore di bue di un colore verde rosato con la forma che ricorda quella di una goccia; ideale per le insalate.
-La San Marzano che è impiegato principalmente per le conserve e per la preparazione dei sughi.
-La Pachino IGP, pomodoro molto dolce, la cui polpa è soda e la buccia molto liscia; ideale per condire la pasta fredda e per cucinare il pesce al cartoccio.
-La Datterino: piccolissimo e rotondo, utilizzato per accompagnare gli aperitivi;
-La Costoluto fiorentino: di dimensione medio-grande, caratterizzato dalla polpa saporita e molto carnosa.