Stop alla produzione di acqua frizzante: ecco il motivo. “Pazzesco”

Probabilmente vi sarà capitato di andare a fare la spesa e non trovare l’acqua frizzante negli scaffali ma magari non ci avete dato troppo penso; nei prossimi mesi però sappiate che dovrete abituarvi a non trovarla perché molte aziende sono costrette ad interrompere la produzione di bevande gassate. A che cosa è dovuto questo stop di produzione?

Come è ormai risaputo, è in corso una vera e propria crisi nel mercato dell’energia elettrica, causata principalmente dalla guerra tra Russia e Ucraina. Dall’inizio di questo conflitto, infatti, la Russia ha ridotto notevolmente l’approvvigionamento del gas nei Paesi Europei, sebbene si stiano ancora rispettando i minimi contrattuali stabiliti a livello Europeo. Questa strategia adottata dalla Russia, fa si che l’offerta del gas naturale sia molto più inferiore alla domanda e, con l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e il costo della benzina per i vari mezzi di trasporto, moltissime imprese si trovano impossibilitate nel mantenere costi così alti.

Ma quali sono le conseguenze del conflitto Russo-Ucraino sull’acqua gassata? Per produrre l’acqua frizzante, che rappresenta la bibita più acquistata nei supermercati dagli italiani, si utilizza la CO2 (l’anidride carbonica), immettendola poi all’interno della classica acqua minerale. Secondo alcune statistiche, a livello europeo, l’Italia è il paese che consuma più acqua gassata, specialmente se consideriamo che il mercato delle bevande analcoliche, è rappresentato dall’80% dalle bevande gassate.

Per cui lo stop della sua produzione può avere un notevole impatto. Di conseguenza, una delle molte conseguenze del non avere a disposizione buone quantità di gas è quella di ridurre, se non di interrompere completamente, la produzione di acqua frizzante e, con essa, quella delle bibite gassate di grandi marchi anche se queste aziende non si sono ancora espresse in merito. Ma com’è possibile che ci sia carenza di anidride carbonica quando, dal punto di vista ambientale, si produce in grande abbondanza? Secondo le statistiche ogni anno si producono circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 nell’atmosfera, cosa che provoca delle conseguenze gravissime sull’ambiente, proprio causa principale del cambiamento climatico.

La risposta è comunque molto semplice, l’anidride carbonica che produciamo è distribuita in un’area piuttosto vasta per cui soltanto lo 0,04% è utilizzabile, mentre la parte restante rappresenta azoto e ossigeno. Per cui, questo processo di recupero della CO2 risulterebbe fin troppo costoso a livello economico. Dei ricercatori dell’università di Berkeley CA, hanno però elaborato un metodo alternativo dell’estrazione della CO2 dall’atmosfera, metodo molto più veloce ed efficace. Il processo prevede l’utilizzo della melamina, un composto facile da produrre e già utilizzato in molti processi industriali e pare che renderebbe molto più economico l’utilizzo di filtri specifici in grado di catturare la Co2 dall’atmosfera.