Il colesterolo alto è una patologia che soprattutto negli ultimi anni ha preso piede in Italia. Viene chiamata anche ipercolesterolemia e colpisce molti individui, non dipendendo dall’età di essi. Per essere precisi, causa in alcuni casi anche degli incrementi, a dir poco esponenziali, del colesterolo nel sangue, dunque per tenere sotto controllo questi livelli, i soggetti affetti da colesterolo alto, sono costretti a seguire una dieta specifica. Ma prima di elencare i cibi, cerchiamo di apprendere qualche nozione in più sul colesterolo.
Quello “totale”, il quale esprime la quantità complessiva di colesterolo contenuto nelle varie lipoproteine, in individui sani si considera corretto quando corrisponde ad un valore inferiore ai 200 mg/dl di sangue. I livelli di HDL, il colesterolo “buono”, non devono essere inferiori ai 40 mg/dl. Per quanto riguarda invece il colesterolo “cattivo” il valore ottimale, deve aggirarsi tra i 100 e i 130 mg/dl. Inoltre, è importante non dimenticare di verificare il livello dei trigliceridi, poiché sono i principali componenti del tessuto adiposo, nel sangue.
I livelli subiscono alterazioni, a causa di stili di vita dannosi, come ad esempio un alimentazione poco sana, cedere a vizi come il fumo o l’alcool, che insieme ad altri fattori negativi, diffusi oramai in larga scala nella società odierna, portano inevitabilmente a questa particolare condizione patologica, la quale ha riscontrato un repentino aumento, soprattutto negli ultimi 15 anni, sia nei sondaggi che riguardano il sesso maschile sia in quello femminile. Pensate che nei primi anni 2000 i dati a nostra disposizione, provano che l’ipercolesterolemia interessava appena il 24% della popolazione, adesso invece, siamo arrivati a toccare il 38%.
I medici nutrizionisti, consigliano a tutti i soggetti affetti da colesterolo alto, di evitare o ancora meglio di eliminare, tutti gli alimenti, che contengono prevalentemente grassi animali, come per esempio il burro, il lardo, lo strutto e la panna, ma non dobbiamo dimenticare che bisogna limitare anche l’assunzione di oli vegetali saturi, come palma e colza, le frattaglie, tra cui troviamo il fegato, il cervello, i reni, ed infine, gli insaccati in generale, poiché contengono un elevato tenore in grassi saturi.
Inoltre, dovete sapere che le carni preconfezionate, in linea generale, dovrebbero essere consumate il meno possibile (non più di una volta alla settimana), proprio perché non solo possono causare gravi problematiche cardiovascolari a causa dell’ostruzione dei vasi sanguigni, ma possono anche incidere negativamente per quanto riguarda la prevenzione dei tumori, infatti, di regola non si dovrebbero superare i 50 grammi di carne alla settimana.