La notizia che ha fatto scalpore nell’ultimo periodo, riguarda la drastica diminuzione dell’acqua frizzante in commercio, infatti si dice che presto non sarà più disponibile nei supermercati. L’arresto delle linee di produzione dei prodotti gassati è dovuto alla mancanza di anidride carbonica. Il problema in particolare è che le aziende che producono la Co2 preferiscono destinarla soltanto al comparto della sanità e dunque, di conseguenza, l’acqua gassata rischia di finire presto.
Ma questo non è l’unico problema con cui hanno a che fare i produttori, infatti, non solo la Co2 è diventata introvabile, a questo si aggiungono i rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti. Era già successo lo scorso anno che non si riuscisse a trovare l’anidride carbonica per il settore alimentare, ma non in queste grandi quantità, infatti le industrie, erano riuscite a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera e propria emergenza, la quale riguarda tutti i produttori europei.
Le scorte di acqua gassata nei magazzini di tutti i supermercati, stanno ormai cominciando a scarseggiare. La maggior parte dell’acqua frizzante che si trova in Italia è costituita principalmente da acqua minerale addizionata con l’anidride carbonica attraverso un particolare processo che viene chiamato carbonazione . Purtroppo, presto potrebbe non esserci più acqua frizzante confezionata negli scaffali dei supermercati. La colpa di tutto ciò va data alla crisi energetica, la quale rischia di colpire anche questo settore.
Infatti, il corto circuito potrebbe non colpire solamente la produzione di acqua con le bollicine, ma anche il settore alimentare per intero, come ad esempio la produzione dolciaria, poiché anche questo sotto settore, ha bisogno del gas addizionato per preparare gli alimenti tanto amati dai consumatori. Al momento, per cercare in qualche modo di risanare la situazione, i produttori sono in attesa dei rifornimenti dall’estero, ma è ovvio che questo non potrà assolutamente risolvere la situazione, perché si tratta di un semplice palliativo, riuscirà soltanto a far funzionare la linea di produzione per non più di qualche ora o pochi giorni.
Il problema è che la maggior parte dei produttori, generalmente non conserva in magazzino grandi quantità di prodotti già pronti per essere commercializzati, poiché le confezioni partono subito dopo l’imbottigliamento per poi finire direttamente nei punti vendita finali dove possono essere acquistate dai consumatori. Dunque, attenzione, perché l’acqua frizzante che è in vendita in questo momento, potrebbe essere, tutta quella che abbiamo a disposizione.