Tonno in scatola: ecco perché non dovresti mangiarlo. “Pazzesco”

Tutti almeno una volta, costretti magari da una pausa pranzo troppo breve, o perché in quel momento non c’era tanta voglia di cucinare, hanno optato per un pranzo o una cena veloce e pratica, a base di pesce in scatola, il quale pur essendo pre confezionato, è un’ottima alternativa al pesce fresco e adatto a tutti, dai bambini, agli sportivi, dalle neo mamme, agli anziani. Il pesce in scatola più consumato è il tonno, questa specie in particolar modo, è stata più volte oggetto di vari dibattiti, in cui veniva discussa la possibilità di sconsigliare o in casi rari perfino di vietare, l’assunzione di tonno per alcune categorie di consumatori, come ad esempio le donne in gravidanza.

Tutta questa preoccupazione è dovuta ad una particolare sostanza contenuta nel tonno, la quale potrebbe creare non pochi problemi di salute. Ecco in seguito di cosa si tratta. La sostanza incriminata, viene identificata come mercurio. Un’importante e recente documento, redatto da un’azienda competente in questo settore, indica che il pesce in generale, ma soprattutto i predatori di grossa taglia come ad esempio il tonno, il pesce spada e il merluzzo, rappresentano il tramite, che permette l’assunzione di mercurio al nostro organismo, attraverso appunto l’alimentazione.

Dunque, a causa di ciò, i medici consigliano di cercare di non assumere pesce più di due o tre volte a settimana. Soprattutto nel caso in cui i pesci in questione sono di grossa taglia come quelli citati sopra. Per essere più precisi possibile, possiamo dire che le dosi settimanali tollerabili sono di circa 4 microgrammi per chilo di peso corporeo per il mercurio e 1,3 microgrammi per il metilmercurio. In alcuni paesi europei sono state create perfino delle vere e proprie linee guida che hanno lo scopo di indirizzare i consumatori a variare il consumo di pesce durante la settimana, in modo tale che venga limitato l’apporto di mercurio all’organismo.

Molte linee guida infatti, consigliano alle donne in dolce attesa, o che hanno intenzione di avere un bambino di limitare fortemente il consumo di tonno. In questi casi il medico consiglia di non superare i 170 grammi alla settimana, la stessa quantità è adatta anche all’alimentazione dei più piccoli. Nonostante tutto ciò, non bisogna dimenticare che il tonno è anche un pesce ricco di molte proprietà nutritive, le quali hanno effetti benefici sul nostro organismo, come ad esempio il fatto di essere ricco di proteine utili e soprattutto di grassi omega 3.