Molte persone quotidianamente bevono le tisane durante un momento di relax, per digerire o per conciliare il sonno. Tuttavia, diversi studi tentano di mettere in guardia gli assidui consumatori di tè, infusioni di erbe e miele, sugli alcaloidi pirrolizidinici presenti al loro interno, in quanto potrebbero causare danni al nostro DNA. Esse sono sostanze presenti nelle piante, ma potenzialmente cancerogeni per l’uomo. Queste tossine, infatti, rappresentano un potenziale rischio, col passare del tempo, per la salute dell’uomo.
Ma le autorità competenti non hanno ancora fissato dei limiti per la presenza di questi alcaloidi pirrolizidinici, anche se gli esperti ritengono che si debbano continuare a tenere sotto controllo e raccomandano ulteriori studi sulla tossicità di quelli più diffusi nei vari prodotti alimentari. Sono state testate circa venti tisane a base di camomilla, finocchio e menta, ovvero le tre piante da infuso più a rischio. Oltre a ricercare gli alcaloidi pirrolizidinici, gli esperti hanno adoperato le opportune analisi per verificare l’assenza di residui di pesticidi.
I risultati, per fortuna, sono stati nel complesso buoni. Va però sottolineato un fatto molto importante: consumare saltuariamente tè e tisane non comporta rischi di nessun genere. Per chi, invece, le usa e sfrutta per ottenere un effetto sulla propria salute, è meglio e sicuramente consigliabile affidarsi alle indicazioni di un esperto, un farmacista o un erborista laureato, in quanto sarà in grado di preparare le miscele con le indicazioni di quantità e modalità di somministrazione per assumerle in maniera sicura ed efficace.
La camomilla è una delle erbe medicinali più antiche conosciute dall’umanità. È rappresentata da due varianti comuni, ovvero la camomilla tedesca e la camomilla romana. I fiori essiccati della camomilla sono ricche di molte e varie sostanze di origine vegetale, come i terpenoidi e i flavonoidi, che contribuiscono alle sue proprietà medicinali.
In genere, la camomilla è consumata mettendo in infusione i vari : nel mondo se ne consumano più di un milione di tazze al giorno. Ma, grazie a diversi studi, sono state trovate alcune tracce di sostanze cancerogene nella camomilla. Di conseguenza, il ritiro delle scatole di camomilla in questione dagli scaffali del supermercato è stato immediato. Le concentrazioni di questa sostanza, tuttavia, risultano sotto i livelli di sicurezza opportuni per la sicurezza alimentare.