Attenzione a questi fiori: possono essere velenosi

Molte delle piante che coltiviamo nel nostro appartamento o sui nostri balconi e giardini, seppur bellissime, possono essere tossiche o addirittura velenose qualora venissero ingerite. È importante quindi conoscere con attenzione le piante tossiche per evitare a noi, ma soprattutto ai piccoli di casa, delle sorprese davvero spiacevoli. Se comunque, nonostante l’attenzione prestata, dovesse capitare di ingerire alcune parti di queste piante velenose, è bene mettersi immediatamente in contatto con Centro Antiveleni.

Ovviamente non si sta parlando di un divieto totale di coltivazione di queste piante in casa, ma ci sentiamo di darvi un unico consiglio: se ci sono dei bambini piccoli che iniziano ad andare alla scoperta di ogni luogo della casa, è il caso di fare attenzione che non abbiamo la “felice” idea di provare ad assaggiare quella pianta. A questo punto ecco qui di seguito un elenco dettagliato delle piante più velenose che esistono:

  • Azalea (Azalea indica): le parti velenose in questo caso sono le foglie: esse possono dare stomatite, vomito, diarrea, deficit della vista,  convulsioni e perfino coma.
  • Dieffenbachia (Dieffenbachia spp): questa elegante pianta da interno è caratterizzata da ampie foglie verdi screziate di bianco, priva di fiori e caustica per contatto. Se le foglie sono masticate allora si determina una intensa sensazione di bruciore nel cavo orale con possibile edema e difficoltà respiratoria.

 

  • Filodendro (Philodendrum spp): si tratta di una delle più comuni piante da appartamento caratterizzata da piccioli di foglie che rilasciano una sostanza lattiginosa bianca ritenuta tossica che è in grado di causare gravi irritazioni alla cute e agli occhi e, se ingerita, anche soffocamento.

 

  • Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima): di questo bellissimo fiore, la parte velenosa è il succo lattiginoso che fuoriesce dal gambo. Questa sostanza può essere pericolosa sia per ingestione che per contatto cutaneo, soprattutto per quanto riguarda gli occhi. Occorre quindi prestare attenzione nell’accudire tale pianta. I sintomi da avvelenamento sono un’azione caustica locale per ingestione, bruciore e lesioni ulcerose ma può provocare anche vomito, diarrea, alterazione della funzione circolatoria e collasso.

 

  • Ciclamino (Cyclamen europeum): in questo caso tutta la pianta è tossica. La linfa provoca delle irritazioni cutanee e l’ingestione può causare vomito e crisi convulsive.
  • Ginestra (Spartium junceum): la sintomatologia si manifesta con dei disturbi gastrointestinali, crisi convulsive e stato comatoso che può condurre alla morte. Se si raccolgono i rami fioriti della pianta, non si devono portare le mani alla bocca prima di averle lavate accuratamente.

 

  • Glicine (Wistaria sinensis nuttal spp): pianta rampicante dal fusto legnoso con fiori viola, bianco e un profumo davvero delicato. Le parti tossiche sono le radici, la corteccia ed i semi e in caso di ingestione i sintomi iniziali sono simili a quelli di una gastroenterite.