Sicuramente in molti avrete sentito parlare dell’influenza aviaria, una malattia infettiva e contagiosa che colpisce i volatili domestici e selvatici, provocando una malattia grave e spesso anche la morte dell’animale. I virus influenzali di tipo A responsabili di quest’influenza possono infettare anche altri animali e, in certi casi, perfino gli esseri umani. Non a caso, tra tutti, quello che desta più preoccupazioni, avendo causato molti casi di malattia, anche mortale, nell’uomo, è il virus A/H5N1, a cui si è aggiunto poi il pericoloso ceppo H7N9.
La spiccata patogenicità di questi virus pone le basi per le frequenti mutazioni e i frequenti fenomeni di ricombinazione; in pratica, i virus di quest’influenza hanno la tendenza a mutare e a scambiarsi dei tratti genetici per dar vita a nuovi sottotipi virali. Negli ultimi anni, i focolai di influenza aviaria si sono verificati maggiormente in Asia, in Africa ma anche buona in parte dell’Europa.
I due principali rischi per la salute dell’uomo derivanti da questa malattia sono: l’infezione diretta, cioè quando il virus viene trasmesso da un uccello infetto all’uomo e la mutazione o ricombinazione del virus in una forma contagiosa per gli esseri umani, che risulta trasmissibile molto più facilmente da persona a persona.
I segni ed i sintomi dell’influenza aviaria possono essere comunque variabili: l’esordio avviene dopo un periodo di incubazione che varia da 1 a 7 giorni dal momento dell’infezione e nella maggior parte dei casi, i sintomi somigliano a quelli dell’influenza convenzionale come: tosse, febbre, mal di gola e dolori muscolari. Alcune persone sperimentano anche sintomi più fastidiosi come la nausea, il vomito o la diarrea ma può capitare perfino una lieve infezione oculare (congiuntivite) come unica espressione della malattia.
I sintomi possono però peggiorare ed evolvere in malattia respiratoria grave che può risultare fatale. Molte persone affette dall’influenza aviaria possono sviluppare delle complicanze potenzialmente letali, tra cui abbiamo la polmonite, l’insufficienza respiratoria, il collasso polmonare, problemi cardiaci e varie alterazioni neurologiche.
Ma vediamo adesso come si trasmette quest’influenza: occasionalmente, quando il contatto è più facile, l’infezione virale viene trasmessa dai volatili selvatici a quelli domestici nei quali può causare epidemie ad alto tasso di mortalità che arriva fino al 90-100%. Il contagio tra uccelli suscettibili avviene più comunemente per via oro-fecale, quindi tramite l’ingestione e/o inalazione del materiale infetto.
Al fine di prevenire questa brutta influenza è stato comunque approvato un vaccino contro molte delle varietà di influenza aviaria H5N1. Questo vaccino però, non è disponibile al pubblico, ma è pronto e stoccato dall’OMS che provvederà a distribuirlo nel caso in cui un virus H5N1 iniziasse una vera e propria pandemia di influenza aviaria. Lo scopo della vaccinazione consiste nel fornire una protezione limitata fino al momento in cui un altro vaccino sarà progettato contro la forma specifica del virus mutato.