Scegliere i prodotti alimentari più giusti da consumare abitualmente è molto importante. Questo perché l’alimentazione ha un impatto fondamentale sulla nostra salute. Essa consente non solo di tenere sotto controllo il nostro peso corporeo ma anche di mantenere stabili i livelli di trigliceridi (ovvero dei grassi) e del colesterolo. In particolare, quest’ultimo, se in eccesso, può accumularsi nelle arterie e causare dei danni anche al cuore. Tra le raccomandazioni per tutti quegli individui che soffrono di colesterolo alto c’è il consumo di pesce limitato a due o tre volte a settimana.
Grazie alla presenza di acidi grassi omega-tre, questo alimento è, infatti, in grado di abbassare i livelli di trigliceridi e del colesterolo. Inoltre, riesce anche ad aumentare l’HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”) in grado di prevenire malattie al sistema cardiovascolare. Ma attenzione: non tutte le specie sono consentite. Ma non vi preoccupate. Adesso scopriremo insieme quali sono i pesci da non consumare se si soffre di colesterolo alto. Andiamo al sodo.
Dobbiamo innanzitutto menzionare i crostacei e i molluschi. Essi sono stati per molto tempo esclusi dalle diete di tutte quelle persone che soffrivano di ipercolesterolemia (ovvero quando il colesterolo è troppo alto). Questo perché essi sono dei particolari alimenti con una alta e/o medi presenza di colesterolo. In realtà, è giusto dire che la ricerca ha dimostrato che l’innalzamento del colesterolo nel nostro sangue è influenzato da tutti quei cibi ricchi sia di colesterolo che anche di grassi saturi. Tra di essi possiamo menzionare la carne rossa e i formaggi.
Se invece parliamo di crostacei e di molluschi, al contrario, essi contengono colesterolo, ma pochi grassi saturi. Questo vuol dire che, se parliamo nel contesto di una dieta bilanciata, un’assunzione moderata e regolare di crostacei e molluschi non compromette i valori di colesterolo totale nel sangue. Dunque, se volete assumerli, mi raccomando non abbondate. In particolare, il pesce ha un effetto benefico sul nostro cuore e sui vasi sanguigni. Questo grazie al suo contenuto di acidi grassi polinsaturi omega-tre.
Gli studiosi affermano che il consumo di almeno una porzione di pesce alla settimana comporta un abbassamento del rischio di malattie cardiovascolari. Entrando più nello specifico, gli acidi grassi omega-tre, il DHA (ovvero l’acido docosaesaenoico) e l’EPA (acido eicosapentanoico) in esso contenuto, agiscono sui valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Infatti, sono in grado di abbassare il livello di trigliceridi e di aumentare conseguenzialmente l’ HDL, il cosiddetto colesterolo “buono.