“La pasta fa ingrassare!”: il parere della scienza

Comunemente, la pasta è quel prodotto alimentare che siamo soliti mangiare durante l’ora di pranzo. Essa può essere preparata in tantissimi modi: possiamo farla al pomodoro, alla bolognese, al pesto, la carbonara e l’elenco è ancora lungo, non è certo finito qui. Ma adesso parliamo della pasta: questo prodotto fa parte del nostro bagaglio culturale-culinario, nel senso che è presente ogni giorno sulle tavole italiane. La pasta, infatti, è considerato per eccellenza un piatto tipico italiano. Tuttavia, non poche sono le persone che ritengono che la pasta possa far ingrassare.

Se vi siete posti almeno una volta questa domanda, vi consigliamo di prestare attenzione a questo articolo. Troverete tutte le informazioni che stavate cercando. Sappiamo bene che uno dei primi alimenti eliminati dal nostro piatto quando si è a dieta è proprio la pasta. Tuttavia, esso è un errore. In generale, la pasta è composta per il settanta % da amido, ovvero da carboidrati complessi che rilasciano gli zuccheri in modo più lento rispetto ad altri tipi di carboidrati.

Quando mangiamo la pasta, dobbiamo stare attenti a dei particolari fattori, ovvero alla quantità, all’abbinamento e per ultimo, ma non meno importante, alla frequenza. Questo perché nelle giuste porzioni la pasta non fa assolutamente ingrassare.  Se la abbiniamo ad altri alimenti ricchi di fibre, come ad esempio i legumi e le verdure, si avrà sicuramente un indice glicemico inferiore, così come quando cuciamo la pasta “al dente”. Mangiando la pasta con questa particolare cottura, significa che la velocità di assimilazione dello zucchero dagli amidi nel sangue è più lenta.

In questo modo ci permette di immagazzinare meno grassi corporei. Se al supermercato, nel momento in cui vi accingete a comprare la pasta, vi si pone il dilemma su quale tipo scegliere, ovvero tra pasta bianca o integrale, non esitate e scegliete la seconda. In realtà, l’uno e l’atro tipo presentano le stesse calorie, ovvero trecento-trecentocinquanta circa per cento grammi di pasta. Ciò che fa la differenza è invece, ancora una volta, la velocità di assimilazione.

Questo perché la pasta integrale, a differenza di quella bianca, permette un rilascio più lento degli zuccheri e allo stesso tempo presenta un minor impatto sulla glicemia, e di conseguenza sull’accumulo di grasso. La pasta integrale, inoltre, contiene diverse  fibre che riescono ad aumentare il senso di sazietà. Dunque, ciò vuol dire che tendiamo ad avere meno fame tra un pasto e l’altro. Dunque, possiamo dire che la pasta non fa male, ma dobbiamo consumarla in maniera equilibrata, da un punto di vista quantitativo e qualitativo, ad alimenti proteici. Questo per avere una sana alimentazione.