Il pesce, insieme alla carne, costituisce uno degli alimenti consumati più frequentemente per preparare le nostre cene. Da un punto di vista prettamente nutritivo, il pesce è sicuramente un alimento prezioso grazie alle sue molteplici caratteristiche, come ad esempio la sua digeribilità, il notevole contenuto di proteine ad alto valore biologico, e anche per la presenza di minerali e vitamine. Tra le varie proprietà nutrizionali del pesce ricordiamo l’alto contenuto in fosforo.
Tuttavia, esso non costituisce l’aspetto nutritivo più importante, poiché questo minerale è presente anche in molti altri alimenti. Dobbiamo, invece, prestare molta attenzione al suo contenuto in acidi grassi polinsaturi della serie omega-tre. Inoltre, il pesce è considerato un alimento con un basso contenuto di colesterolo, ma alto per quanto riguarda, invece, i fosfolipidi. Queste sono delle caratteristiche che fanno del pesce un alimento fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Sicuramente, però, vi sarà capitato di domandarvi quante volte a settimana vada mangiato questo alimento perché si sa, come tutti i prodotti alimentari, se si eccede troppo nel suo consumo può recare dei danni al nostro organismo. Dunque, se vi siete mai posti questa domanda, allora non vi resta altro che continuare a leggere il nostro articolo. Qui vi daremo tutte le risposte che cercate in merito all’argomento. Andiamo al sodo. Per seguire una sana alimentazione, diversi studi affermano che il pesce dovrebbe essere consumato almeno due o tre volte a settimana, consumando circa centocinquanta grammi di pesce a porzione.
Dobbiamo però fare una distinzione tra due tipologie di pesce, ovvero tra il pesce fresco e quello conservato. Solitamente si consiglia di consumare solo una volta a settimana il pesce conservato, mentre due volte a settimana il pesce fresco o surgelato. Tuttavia, è importante sottolineare che le frequenze di consumo sono solamente dei punti di riferimento. Tali frequenze, infatti, possono mutare in base alle necessità, alle esigenze di un individuo. A tal proposito è giusto menzionare il nutrizionista. Egli è in grado di valutare le nostre esigenze e necessità.
Ma dobbiamo accennare anche ai pesci “pelagici”, ovvero quelli che assorbono più quantità di metalli pesanti. Tra questi ricordiamo il pesce spada, il tonno, il luccio e lo sgombro reale. Dobbiamo stare attenti anche alla quantità di pesce crudo che mangiamo, poiché vi è il rischio di parassitosi o infezioni batteriche. È, infatti, consigliabile accertarsi sempre che il pesce sia stato sottoposto ad abbattimento.