Mozzarella dura: si può mangiare? Ecco la verità sconvolgente

La mozzarella è prodotto alimentare tutto italiano, e allo stesso tempo si presenta come uno degli alimenti della gastronomia nostrana più importati ed apprezzati anche al di fuori dell’Italia stessa, dove in moti tendono anche ad imitarla. La mozzarella è considerata un celebre prodotto caseario dalle origini campane. In questa zona del paese, inoltre, viene prodotta anche una delle sue varianti più pregiate, ossia la mozzarella di bufala. Quest’ultimo tipo di mozzarella è l’unica ad aver ottenuto la dicitura DOP, ossia la denominazione di origine protetta.

Ovviamente, come tutti noi sappiamo, la mozzarella è un prodotto a base di latte, di conseguenza possiamo facilmente dedurre come la conservazione sia estremamente importante, così come anche la data di scadenza. Quest’ultima è sempre presente sulla confezione, se consideriamo quella prodotta industrialmente, mentre quella di bufala in molti casi non presenta alcuna dicitura specifica. Dovete infatti sapere che il termine “da consumarsi preferibilmente entro…” è variabile, e dipende tutto da come il prodotto viene conservato e mantenuto.

Questo perché essendo che il prodotto è, come abbiamo detto precedentemente, costituito da latte, caglio, sale e fermenti lattici, il periodo utile e preferibile per consumarla non è di solito troppo lungo, generalmente andrebbe consumata entro due- tre giorni. Con il passare del tempo infatti qualsiasi tipo di mozzarella comincia ad assumere un colore diverso, nella maggior parte dei casi tendente al giallo e, di conseguenza, inizia a seccarsi. Comincia anche a mutare consistenza, diventando dura al tatto ed al palato.

Probabilmente vi sarete chiesti, arrivati a questo punto, cosa accadrebbe al nostro organismo se tendessimo a consumare questa mozzarella dura. Bene, non vi resta che proseguire con la lettura del nostro articolo. Infatti, nella maggior parte dei casi, non succede niente di particolare. Molte volte capita che una mozzarella di qualche giorno viene utilizzata come contorno per i nostri piatti, e nella preparazione degli stessi. Diversamente, una mozzarella indurita di oltre sette- dieci giorni potrebbe aver sviluppato un batterio che fa parte della famiglia Listeria monocytogenes.

Questo tipo di batterio è relativamente facile da contrarre in prodotti che non utilizzano il latte pastorizzato. Esso da un lato potrebbe non recare danni ad un organismo sano (si parla di nausea e malessere momentaneo); diverso, invece, è il discorso per chi ha un sistema immunitario compromesso e dunque più debole. Essi, infatti, potrebbero palesare problematiche più gravi in relazione a questo batterio, peggiorando ancora di più il loro stato di salute con l’insorgenza di alcune infezioni del tratto digestivo.