Siamo letteralmente circondati dai vari dolciumi, eppure il cioccolato mantiene una forma di status decisamente elevato, e tra le poche tipologie di prodotti che fanno parte dell’industria dolciaria che gode di una vera e propria schiera di sostenitori, anche perchè la produzione di questa forma di alimento può essere sia concepita industrialmente ma anche dal punto di vista artigianale.
In linea di massima si tende a dividere il cioccolato fondente e quello al latte ma quale fa “meno male”?
Mangiare cioccolato al latte o fondente? Ecco quale fa meno male
In realtà il cioccolato, indiffenetemente dalla tipologia, non fa “male”, anzi nelle dosi giuste, ossia senza esagerare è un potente alimento energetico, essendo ricco di sali minerali e vitamine.
Inoltre il cacao contenuto nel cioccolato in barrette ad esempio è ricco di proprietà antitossidanti ed in quantità “giuste” riesce ad avere anche un effetto benefico sul cuore e sull’apparato cardiocircolatorio. Ma quale è la differenza sostanziale tra le due varianti?
In linea di massima il cioccolato come lo conosciamo viene costituito dal “mixaggio” di percentuali diverse di pasta di cacao e burro di cacao, ne caso del fondente, la variante di cacao è maggiomente pura (per essere considerato fondente il cacao presente deve ammontare almeno al 45 %), mentre nella variante al latte il cacao deve essere presente almeno nel 25 %, il resto è costituito da derivati del latte, molto spesso quando si fa riferimento a prodotti concepiti industrialmente sono presenti anche aromi ed esaltatori di sapore oltre che vaniglia e zucchero.
Tra le proprietà effettive in ambito nutrizionale non vi è una grande differnza, ed anche da quello “ingrassante” in quanto in entrambi i casi la quantità di zucchero difficilmente riesce ad incidere sul peso.
Il fondente fa “sensibilmente meno male” anche se solo con percentuali di cacao superiore all’80 % è possibile considerarlo in grado di fare “meno male”.