Le uova corrispondono ad un alimento assolutamente essenziale quanto importantissimo per il concetto stesso di cibo, in quanto sono da sempre presenti e tra gli alimenti maggiormente polivalenti in assoluto. Quasi sempre con uova si fa riferimento alla variante prodotta dalle galline, ed anche nel contesto moderno, dove la raccolta è sottoposta in linea di massima ad una forma gestione meccanizzata, il ruolo delle uova è fondamentale. Proprio quelle prodotte su scala industriale sono sottoposte ad una regolamentazione che è molto stringente, ed è bene conoscere tutte le peculiarità principali inerenti anche all’etichetta.
Uova, attenzione all’etichetta: ecco cosa non deve esserci scritto!
In Italia, seguendo le direttive europee infatti le uova devono presentare una particolare etichetta che deve essere sempre presente sul guscio del singolo uovo oppure sulla confezione.
Questo serve in buona sostanza per rendere perfettamente rintracciabili e riconoscibili non solo in base alla provenienza ma anche dal tipo di allevamento.
Questa ha un significato preciso, in quanto definisce un grande numero di informazioni come il codice ISTAT del comune di produzione, la provincia di produzione, il nome dell’allevamento ed in basso la scadenza.
Però ciò che è realmente importante è il primo numero, che è sempre uno 0, oppure un 1, 2 o 3.
Le “migliori” per condizioni dell’animale sono quelle con lo 0 che definisce un uovo biologico, ovvero le galline razzolano all’aria aperta, 1 definisce uova deposte da galline all’aperto, il 2 da galline allevate a terra ma in edifici chiusi, mentre il 3 è generalmente da evitare perchè definisce un allevamento con galline chiuse in gabbia.