Il kefir fa parte di quella sequela di alimenti che naturalmente sono considerati “una novità” da parte dell’immaginario comune, ma che in realtà esistono da secoli se non addirittura millenni. Spesso associato allo yogurt per proprietà, il kefir ne è una sorta di “parente” stretto e negli ultimi anni è possibile trovare varie tipologie di kefir anche presso il comune supermercato. Ma è un alimento “pericoloso” o il kefir può essere consumato in tutta tranquillità?
Mangiare kefir è pericoloso? Ecco la risposta dell’esperto
Difficile stabilire le origini “precise” del kefir (che in turco significa più o meno delizia) anche se si tratta di un alimento dall’elevato apporto nutritivo che è molto comune in tutta la zona dell’Europa orientale fino alla parte occidentale del medio oriente (estremamente comune anche in Grecia ed in Turchia) non è altro che il prodotto, di tipo caseario – lattario della fermentazione del latte.
Il più comune viene considerato simile allo yogurt perchè corrisponde alla versione “del latte”, ottenuto proprio dalla fermentazione di questo alimento, ed esiste in una forma generalmente meno solida rispetto allo yogurt (in molti casi è più comodo consumarlo da bere più che da mangiare).
La principale differenza con lo yogurt è la composizione: lo yogurt è formato da soli batteri che fermentati creano la consistenza tendenzialmente “liscia” e cremosa che conosciamo mentre il kefir che è invece maggiormente differenziato nella sua composizione in quanto ha diversa composizione batterica e contiene anche alcuni lieviti.
L’apporto probiotico è generalmente più importante, quindi il kefir è sensibilmente più nutriente, anche se risulta essere non adatto al 100 % per gli intolleranti al lattosio (una piccola parte di questo zucchero permane durante e dopo la fermentazione, cosa che invece non avviene per la maggior parte dello yogurt).
E’ particolarmente utile per la quasi totalità dei regimi alimentari, salvo intolleranze ed allergie specifiche: il kefir non fa assolutamente male, anzi.