Le noci corrispondono ad una specifica tipologia di frutti che da secoli sono considerati non solo commestibili ma anche importanti e spesso presenti nell’alimentazione umana. Nello specifico il termine “noce” indica il seme contenuto nella drupa, ricoperto da un guscio legnoso che funge da protezione per gli agenti esterni e colloquialmente si fa ricorso al termine “noce” anche per definire in maniera erronea ma generica alla frutta secca. Le noci corrispondono ad uno dei primi esempi di alimentazione fornita spontaneamente dalla natura ed oggi sono praticamente immancabili per proprietà nutritive, capacità di integrazione e duttilità in cucina. Ma le noci possono fare anche male?
“Le noci fanno male!”: attenzione, ecco cosa può accadere
La pianta della noce è definita Juglans regia nativa della zona compresa tra la Penisola balcanica meridionale e l’Asia centrale anche se introdotta dagli esseri umani fin dall’epoca classica in tutta l’Eurasia ed a partire dal 17° secolo anche nelle Americhe.
Riconosciuto è l’elevato potere proteico ma anche utile in ambito salutare in quanto fonte di omega 3 (gli spesso citati grassi buoni) e non mancano neanche fibre, antiossidanti tra cui la vitamina A, vitamina E, B1, B2, acido folico e le già citate fibre, che rendono questi frutti estremamente utili anche per l’alimentazione sportiva.
Le noci costituiscono un alimento estremamente importante per quasi tutti i regimi alimentari (anche i diabetici possono farne ricorso, ovviamente senza “condimenti” di sorta, essendo anche utili per il sistema nervoso, stimolando la produzione di melatonina e triptofano.
Tuttavia è sempre meno inusuale una radicata allergia tra la popolazione verso le noci, che dalla comune intolleranza può causare anche dolori addominali, vomito e difficoltà respiratorie.
Inoltre le noci sono fortemente caloriche (mediamente le calorie sono più di 600 grammi per etto), quindi un apporto superiore alla dose consigliata di 3 al giorno può provocare un aumento del peso corporeo.
